Chrono Tintin #19: Coke in stock
Coke in stock porta Tintin, Milou e Haddock sulle tracce di un traffico di aerei bellici
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Il reporter belga, accompagnato da Milou e dal Capitano Haddock, viaggia fino al Kemed, fittizio Stato mediorientale dov'è stato fatto prigioniero l'emiro Ben Kalish Ezab, padre del pestifero Abdallah. Dopo aver scoperto un traffico clandestino di aerei bellici, in cui è coinvolto il generale Alcazar, i protagonisti sono costretti a un atterraggio di fortuna su una spiaggia sperduta, al quale segue un attraversamento del deserto a cavallo e un salvataggio in mare a bordo di una zattera: una vera e propria odissea con mezzi di fortuna nella quale ritroviamo un gran numero di personaggi apparsi nei precedenti episodi della serie, una sorta di celebrazione del cast allargato da parte del suo autore prima di dedicarsi a vicende decisamente meno corali.
Com'è ormai tradizione, l'autore disegna le ambientazioni della storia basandosi su un'accurata documentazione fotografica, di cui si è occupato personalmente in una serie di viaggi in compagnia dei suoi assistenti. La ricerca di un estremo realismo si traduce anche in una fedele riproduzione dei numerosi mezzi di trasporto, delle architetture dei diversi Paesi e di quadri e opere d'arte che l'occhio più attento potrebbe riuscire a riconoscere tra le vignette.
A metà tra una riunione di famiglia e una retrospettiva tra le sue precedenti storie a fumetti, Coke in stock è una delle vicende più elaborate e tortuose della serie, prima che l'autore passi a dedicarsi a racconti più personali e intimi.
CHRONO TINTIN:
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COMICS VS. MOVIES: