Marvel: Peter David e il ritorno di Kaine sulle pagine di Scarlet Spider

Nel quarto numero di Scarlet Spider, David e Bagley riportano sulla scena colui che ne ha portato il nome negli ultimi anni

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Peter David torna a parlare del Ragno Rosso e della serie che ne racconta le avventure, Ben Reilly: The Scarlet Spider, originata dagli eventi di Il Complotto del Clone (saga che ha debuttato da pochi giorni in Italia su Amazing Spider-Man, quindicinale di Panini Comics).

Nel quarto numero, vedremo finalmente il ritorno di Kaine, che ha portato il nome del Ragno Rosso negli ultimi anni. Del suo ruolo e delle sue motivazioni ha parlato lo sceneggiatore.

Ben Reilly: The Scarlet Spider #4, copertina di Mark BagleyIl ruolo di Kaine nella vita di Ben è quello di portare una sorta di giusta punizione. Kaine è convinto che Ben vada sistemato per sempre e non ha alcun problema a mettere fine alla sua vita. Non crede affatto che il clone abbia diritto di esistere, il che è piuttosto ironico, dato che anche lui è una copia genetica di Peter Parker.

Kaine conosce Cassandra Mercury solo di nome, sa che è qualcuno che Ben sta cercando di raggirare. Non gli interessa molto del suo status, non sa che è una signora del crimine. Ma, quando lo scoprirà, capirà di essere sostanzialmente preso tra due fuochi e dovrà prendere delle decisioni per nulla semplici.

Ben sta cercando di lasciarsi alle spalle lo Sciacallo e di abbracciare la sua vocazione di Ragno Rosso. L'arrivo di Kaine potrebbe distrarlo moltissimo. Credo che Ben sia il cattivo più realistico presente nell'universo dell'Uomo Ragno, con la possibile eccezione del Dottor Octopus. Perché nel mondo reale, nel nostro, spesso i cattivi non hanno la percezione di esserlo. Ben vede se stesso come uno che cerca di aiutare la gente a stare meglio. Kaine, invece, lo vede come qualcuno che gioca a fare Dio.

Ben è semplicemente un super-dottore in grado di curare l'impossibile. Almeno ai propri occhi. Il fatto che la parola "curare" non sia corretta per quel che faceva, è irrilevante, come le implicazioni etiche del suo operato. Stava portando speranza a persone addolorate. E questo è tutto ciò che lui vede.

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Fonte: Marvel

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