Civil War II 8, la recensione
Abbiamo recensito per voi l'ottavo numero di Civil War II, di Brian Bendis, David Marquez e Justin Ponsor
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Mentre il cielo di Washington D.C. è solcato dai due contendenti, l'Inumano Ulysses, casus belli del grande evento della Nuovissima Marvel, va incontro al proprio destino abbracciando la sua vera natura. Ciò che poteva rappresentare una risorsa, alla fine, si è trasformato in un boomerang che sta lasciando troppi strascichi, che verranno sviluppati nei prossimi archi narrativi dell'universo editoriale della Casa delle Idee.
Non solo: lo stesso scontro tra i grandi rivali di questa miniserie non decolla e non coinvolge lo spettatore. La totale mancanza di enfasi nello sviluppo della trama non viene inoltre sopperita da scene d'azione all'altezza, fallendo, così, anche nella costruzione di un duello epico.
Affermando che non ci sono validi motivi per dare alle stampe la parte conclusiva dell'evento, abbiamo colpevolmente dimenticato il grande contributo di David Marquez: la sua arte è dotata di una bellezza cristallina. Non si registrano passaggi a vuoto, errori che denotino pressappochismo o inadeguatezza; una conduzione artistica solida, precisa, espressiva, in grado di tradurre in immagini i momenti più tensivi e dare intensità e vigore a quelli meno riusciti. I colori di un grande Justin Ponsor non possono che rendere ancora più meritevole di encomio una prova artistica convincente, di assoluto spessore, che porta Marquez tra gli artisti più amati del comicdom.
Parlavamo in precedenza delle future vicende dell'Universo Marvel, gli sviluppi che seguiranno la fine del conflitto tra Iron Man e Capitan Marvel. Un assaggio di ciò che ci attende viene illustrato da Adam Kubert, Leinil Francis Yu, Daniel Acuna, Alan Davis, Mark Farmer, Marco Rudy, Mark Bagley, Josh Dell, Esad Ribic e Andrea Sorrentino in un susseguirsi di flashforward presentati senza soluzione di continuità, immagini che, nonostante tutto, non possono fare a meno di creare grandi aspettative negli appassionati.
Come spesso è accaduto con i megaeventi delle major degli ultimi anni, Civil War II rappresenta l'ennesimo tentativo di creare qualcosa d'impatto coinvolgendo personaggi, autori e lettori per mesi, ma che alla fine partorisce un topolino. Bendis non è riuscito a incidere profondamente nel progetto, riuscendo a regalarci ben pochi passaggi degni di nota. Rileviamo dunque una gestione della saga che guarda avanti nel breve periodo e prepara "semplicemente" il terreno per l'ennesimo rilancio editoriale.