Chrono Tintin #8: Lo Scettro di Ottokar

L'ottava avventura di Tintin porta il reporter belga in Syldavia, alla ricerca del prezioso scettro di Ottokar...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Lo scettro di Ottokar, copertina di HergéNel 1938, Hergé rimane colpito dalla preoccupante espansione della Germania nazista, e, nella stesura della sua nuova opera, a essa si ispira per creare la nazione fittizia della Bolduria, mentre il regno di Syldavia richiama la situazione dell'epoca nei balcani. Basandosi sull'attualità, l'autore belga realizza Lo Scettro di Ottokar, ignaro del fatto che solo tre settimane dopo il termine della serializzazione sulla rivista Le Petit Vingtième sarebbe avvenuta l'invasione della Polonia, evento scatenante della Seconda Guerra Mondiale.

L'avventura di Tintin, dunque, non tiene conto di queste conseguenze tragiche, ma proprio alla luce degli sviluppi politici che portarono a esse ne fornisce un'alternativa ottimista che si risolve con il consueto lieto fine.

La trama ha origine da una busta ritrovata su una panchina che spinge il reporter a restituirla al legittimo proprietario, finendo - come da tradizione - nel mirino di loschi individui. Un viaggio fino al regno di Syldavia - accompagnato dal Professor Barbotti, esperto di sigillografia - porta a galla un complotto mirato a rovesciare Re Muskar XII dal trono privandolo dello Scettro di Ottokar, senza il quale non può continuare a governare. Tintin dovrà quindi mettersi sulle tracce del prezioso oggetto per impedire la salita al potere di un regime totalitario che potrebbe rovinare gli equilibri mondiali.

Anche se per noi è difficile osservare con leggerezza il contesto politico dell'epoca, Hergé affronta la narrazione come una parodia fondendo i due dittatori Benito Mussolini e Adolf Hitler nel responsabile del complotto Müsstler.

A un'ambientazione tratteggiata con una sempre maggiore ricchezza di dettagli, corrisponde una costante presenza dell'umorismo slapstick, grazie ai due agenti Dupondt e ai contrappunti comici di Milou. Da segnalare anche l'introduzione della cantante lirica Bianca Castafiore, personaggio che tornerà in più occasioni rivestendo ruoli che probabilmente nemmeno il suo autore poteva immaginarsi nel corso della scrittura di Lo Scettro di Ottokar.

CHRONO TINTIN:

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