Smetto quando voglio Masterclass - Il fumetto, la recensione
Esce lunedì Smetto quando voglio Masterclass - Il fumetto, albo legato al sequel del film di Sydney Sibilia
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Non si tratta di un adattamento, ma di una storia originale di una ventina di tavole collegata ad alcuni elementi del sequel, ideata appositamente per il medium fumetto; chi volesse leggerla appena avrà l'albetto tra le mani non deve temere spoiler sulla trama cinematografica, ma per godere al meglio di questo prodotto correlato consigliamo di approcciarsi a esso dopo la visione del lungometraggio, così da apprezzare in egual modo tutti i personaggi, visto che i nuovi inserimenti nel cast non trovano qui lo spazio per essere presentati in modo approfondito.
Il racconto è però divertente e ricrea la freschezza e il ritmo delle avventure sul grande schermo aggiungendo un elemento metatestuale che flirta con il lettore. Smetto quando voglio Masterclass - Il fumetto è un prodotto che si rivolge soprattutto agli appassionati della Nona Arte, a chi frequenta abitualmente le fumetterie e può afferrare l'ironia sulle copertine variant (qualcuno ricorda il Ragno di Leo Ortolani?); in minima parte, dunque, è dedicato al grande pubblico appassionato dei film che si potrebbe avvicinare al mondo dei fumetti ma è più interessato al processo inverso, rivelandosi un prodotto promozionale di qualità per l'imminente uscita della pellicola.
Di qualità elevata anche la colorazione dell'artista, già apprezzata nel suo Il suono del mondo a memoria, in grado di infondere profondità alle singole vignette in un'opera leggera che non avrebbe bisogno di particolari virtuosismi grafici per funzionare, ma essendoci li apprezziamo volentieri.