Overlord 1 - 2, la recensione
Andiamo a scoprire il manga Overlord, l'ultima scommessa Fantasy vinta da J-POP
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Overlord risulta subito intrigante per l'originalità della trama, che vede un ragazzo appassionato di realtà virtuale rimanere intrappolato nel mondo da lui creato sul web. Il giovane Satoru Suzuki è uno dei migliori giocatori di Yggdrasil, un MMORPG (MassiveLY Multiplayer Online Role-Playing Game) che ha contribuito a sviluppare - come dice il nome stesso - sulla falsa riga dell'albero cosmico della mitologia nordica.
Da quel momento in poi sarà una continua scoperta, trascinati nell'esplorazione di uno spazio fantastico, variegato e ricco di sfumature così come di pericoli e minacce. Nel secondo volume si comincia a conoscerlo sul serio, quando Momonga, sotto la falsa identità dell'avventuriero Momon, dalla nera armatura, decide di abbandonare le mura sicure del proprio palazzo per avventurarsi alla ricerca di altri giocatori, magari rimasti intrappolati come lui in Yggdrasil.
Il manga di Maruyama non avrebbe tuttavia il meritato successo in Giappone e all'estero se non fosse sorretto da un ritmo sequenziale battente e una sceneggiatura ammiccante e coinvolgente - merito di Satoru Oshio - così come da un'attenta profilatura dei comprimari. Completa l'eccellente mosaico narrativo l'arte e la tecnica di Miyama, padrone sempre dell'opportuno registro stilistico richiesto dalla particolare scena.