Orfani - Terra 1: Dalla cenere, la recensione
Andiamo a scoprire il primo numero di Terra, la quinta stagione di Orfani, intitolato "Dalla cenere"
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Con il penultimo capitolo della saga abbandoniamo dunque Nuovo Mondo per tornare sul nostro pianeta, lasciandoci alle spalle le vicissitudini della sua presidentessa Jsana Juric al fine di seguire le sorti di un gruppo di adolescenti. In Dalla cenere facciamo la conoscenza di Cain e Abe - nomi biblici non certo casuali - e del gruppo capeggiato da Max, formato da Fango, Rat e Bug.
Eppure il sogno di Abe non potrebbe non essere solo un illusione, forse non tutto è perduto: sta nascendo una città dalle rovine, dalle ceneri (come suggerisce il titolo) e tutto ciò che sembrava scontato e condannato, all'improvviso, si ammanta di una imprevista luce di speranza. La nuova terra promessa è tutt'altro che facile da conquistare, però, ed è necessario lottare quotidianamente per la sopravvivenza.
Orfani - Terra segna l'iniziazione ai testi di Emiliano Mammucari, co-creatore insieme a Roberto Recchioni del progetto originale della casa editrice milanese, nonché l'esordio di Matteo Mammucari nel mondo del fumetto. Il risultato, a giudicare da questo primo numero, è assai incoraggiante: i due fratelli romani, autori di un soggetto convincente e di una sceneggiatura agile e coinvolgente, ci fanno riassaporare il frizzante clima narrativo degli albori della serie, senza rinunciare a una certa spregiudicatezza che non fa sconti al lettore.