Marvel, Running with the Devil: Soule sul rapporto tra Daredevil e Bullseye
Charles Soule riporta Bullseye nel mondo di Daredevil: ecco cosa pensa lo sceneggiatore del terribile killer!
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Lo sceneggiatore Charles Soule ha parlato del personaggio, e di altro ancora, sulle pagine di Newsarama.
[caption id="attachment_140800" align="alignright" width="198"] Daredevil 16, copertina di Dan Panosian[/caption]
L'attuale arco narrativo, The Seventh Day, è una storia in due parti che conduce a un'altra, di entità doppia, che vedrà il ritorno di Ron Garney alle matite. Quest'ultima si chiamerà Purple e vedrà il ritorno dell'Uomo Porpora. Insieme, preparano il terreno per una evoluzione importante del personaggio di Daredevil e per la rivelazione di come abbia riacquistato la propria identità segreta. Non potrei essere più soddisfatto di come queste due vicende stanno riuscendo e le considero il mio miglior lavoro sulla serie.
Bullseye è un personaggio davvero unico, in forza soprattutto del suo rapporto con Daredevil. Ha ucciso ben due grandi amori dell'eroe ed è colui che, probabilmente, lo ha ferito di più. Si tratta di un'opposizione quasi mitologica, la loro, ed è in questa chiave che voglio usare Bullseye, come una forza del caos e dell'oscurità. Non entreremo nei suoi pensieri, ma ci limiteremo a guardarlo per quel che è e quel che rappresenta per Matt.Voglio che la sua apparizione nella serie sia qualcosa di speciale. Dice solo una parola nei due albi: Bullseye. E tutto Daredevil #16, di fatto, si svolge tra il momento in cui l'assassino preme il grilletto e quello in cui il proiettile raggiunge Matt. Come sappiamo, Bullseye non fallisce mai il bersaglio. Ho cercato di dare tutto il meglio di me in questo albo. Parla di fiducia, dell'eterna lotta tra bene e male, e altre amenità del genere. Credo davvero che sia l'albo più bello che abbia mai scritto.
Sono davvero un privilegiato a poter lavorare su Daredevil, perché pochi supereroi raggiungono le sue profondità, come personaggi, il che mi regala moltissimi spunti per raccontare. Inoltre, non è mai stato tanto popolare presso l'immaginario collettivo, grazie a Netflix e i suoi fan, tra cui mi annovero, sono appassionatissimi. Ho ancora un sacco di storie in mente, per lui. Penso che potrei andare avanti per qualche anno solo con quel che ho già pensato. E non vedo l'ora di metterlo su carta.
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Fonte: Newsarama