Logan - The Wolverine: i possibili effetti dei fumetti degli X-Men sul film

Il nuovo trailer di Logan mostra il protagonista sfogliare gli albi degli X-Men... cosa comporta tutto ciò?

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Nel trailer di Logan - The Wolverine diffuso online qualche giorno fa, vediamo Hugh Jackman prendere in mano un fumetto degli X-Men di proprietà di X-23 e sfogliarlo, commentando:

Abbiamo una fan degli X-Men. Forse un quarto di quelle cose sono avvenute davvero, ma comunque non in quel modo.

...fermi tutti! Quindi gli albi degli X-Men esistono all'interno dei film degli X-Men? Quella che potrebbe sembrare solo l'ennesima strizzata d'occhi ai fan Marvel in realtà è un elemento su cui vale la pena soffermarsi, per ciò che può significare e i possibili sviluppi futuri in qualsiasi film di supereroi.

Innanzitutto le pagine del fumetto sono la prima occasione per vedere sul grande schermo il classico costume giallo addosso a Wolverine. È stato citato in una battuta del primo X-Men, veniva mostrato all'interno di una valigetta in una scena tagliata di Wolverine - L'immortale, ma qui lo si vede indossato dal personaggio... anche se soltanto su carta, e non da Hugh Jackman.

Logan X-Men

Ma cosa può significare l'inserimento dei fumetti mutanti all'interno dei film della serie? Sappiamo che nell'Universo Cinematografico Marvel esistono maschere, costumi e action figure dei supereroi, ma sono sempre stati interpretati come "omaggi" a eroi della strada che in quel mondo sono reali, senza però riferirsi mai ad albi cartacei o addirittura a film che raccontano le loro imprese. Si sarebbe creata una coesistenza pericolosa quanto l'incontro tra due differenti Marty McFly, che in altri film è avventura senza troppi problemi: in Last Action Hero il piccolo Danny cerca di convincere Jack Slater della sua natura di eroe cinematografico, mentre in Toy Story 2 il cowboy Woody scopre con entusiasmo di essere il protagonista di una serie televisiva.

Spesso nei fumetti Marvel gli sceneggiatori ammiccano e ironizzano sulle avventure sul grande schermo dei personaggi, ma questa crossmedialità finora non è stata bi-direzionale. Nemmeno Deadpool si è spinto a tanto, nonostante la sua continua e irriverente rottura della quarta parete nel film.

Già dalle parole pronunciate nel trailer di Logan - The Wolverine capiamo come vengono intesi gli albi a fumetti presentati nel film: si tratta della versione romanzata degli eventi accaduti in quello che è il "mondo reale", anche se stando a quanto dice Logan la maggior parte delle situazioni sembrano essere frutto di pura invenzione. È qualcosa di simile a ciò che stiamo leggendo in questi mesi nella saga conclusiva di Rat-Man, dove il supereroe in calzamaglia gialla racconta le sue avventure a Leo Ortolani per pubblicarle poi sotto forma di fumetto, anche se alcuni passaggi non corrispondono fedelmente a quanto sarebbe accaduto "davvero".

Già nel 1963, sulle pagine di Fantastic Four #10, i Fantastici Quattro avevano concesso alla Marvel la licenza di pubblicare le loro avventure a fumetti, in una storia dove il Dottor Destino addirittura minacciava Stan Lee e Jack Kirby. Ma come si può osservare confrontando la copia di Uncanny X-Men che si vede nel film (a sinistra) e la "nostra versione", sembra proprio che la Marvel non esista in quell'universo.

Al di là dell'evidente differenza sulla storia raccontata all'interno e la diversa copertina, concentriamoci sulla banda presente nella fascia superiore dell'albo: niente Marvel Comics Group, ma un "X-Men Comics Group" che si concentra unicamente sulle storie del gruppo mutante. Non sappiamo quanto questa scelta sia stata originata da problematiche di diritti tra Marvel e Fox o quanto in realtà sia stata adottata liberamente: creando due case editrici distinte si evita di far coincidere i fumetti di cui si parla nel film con quelli che i fan sono abituati a sfogliare e a leggere abitualmente.

Probabilmente se questo non fosse successo, molti lettori sarebbero stati indispettiti nel sentire Logan sminuire in un attimo decenni di storie, mentre così facendo si è ridotto l'impatto di un'affermazione che sarebbe potuta essere accolta come blasfema per chi ha collezionato e letto con passione centinaia di albi a fumetti.

Anche la pagina interna che si vede non è una tavola di qualcosa già pubblicato, anche se lo sembra a tutti gli effetti: come vi abbiamo segnalato qualche giorno fa gli autori sono Joe Quesada e Dan Panosian, che hanno già lavorato in passato su testate mutanti.

Sulla copertina che vi abbiamo mostrato qui sopra appare Sauron, una creatura metà uomo e metà pteranodonte (non ci stupisce che non sia apparsa nell'universo cinematografico) abitante della Terra Selvaggia, da considerare molto probabilmente in quei tre quarti di eventi dei fumetti che non sono avvenuti davvero. Il dinosauro antropomorfo è stato introdotto sulle pagine di Uncanny X-Men #115, soltanto un paio di numeri prima dell'albo mostrato nel film.

Il regista James Mangold ha dichiarato:

L'esistenza dei fumetti ricrea qualcosa che avviene anche nel mondo reale, qualcosa da cui Logan cerca di sfuggire non sopportando più di essere considerato una leggenda. È stanco di tutte le storie su di lui, è stanco delle persone che lo riconoscono per strada ed è stanco di vedere qualcuno stringere in mano la sua action figure.

Tutti quei gadget esistono nel film e credo che producano un effetto interessante, il nostro obiettivo è creare un mondo più realistico. Cosa significa essere un personaggio di cui vengono raccontate le azioni, di cui viene prodotto merchandising, qualcuno che i bambini considerano un eroe di cui hanno i poster in camera, quando non riesci più a sopportare tutto ciò? Questa è l'interessante domanda che si pone il film.

È evidente che il peso della celebrità ha avuto effetti su Logan, ma analizzare questo aspetto da altri punti di vista permetterebbe di rappresentare attraverso i supereroi una società dove l'immagine e la popolarità hanno un ruolo ormai centrale nella vita di molti. Cosa succederebbe se il giovane e squattrinato Peter Parker invece che vendere le foto di Spider-Man al Daily Bugle scrivesse le sceneggiature dei suoi fumetti? Come reagirebbe a una propria testata a fumetti un attention whore come Tony Stark? Si tratta di un territorio ancora inesplorato che racchiude grandi potenzialità.

Ma prima di concentrare su questo aspetto le nostre speranze per i futuri film di supereroi, siamo curiosi di vedere come il tema sarà affrontato in Logan - The Wolverine. L'esistenza di una serie a fumetti che racconta vicende realmente vissute dai personaggi non significa soltanto costumi sgargianti e scene eroiche, ma la condivisione con la massa di eventi drammatici come la dipartita di un proprio compagno; in una delle copertine che si intravedono nel trailer si riconosce infatti il cast riunito con abiti scuri, una scene vista molte volte sulle testate mutanti.

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