Io, videogiocatore, smarrito nella Rinascita della DC Comics
La Rinascita della DC Comics vista dagli occhi di un neofita che per la prima volta si approccia ai supereroi
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Non che mancasse la curiosità, la voglia di immergersi in un mondo ricco di icone comunque conosciute e apprezzate praticamente da chiunque. Con il capo chino e lo sguardo fisso nei mondi digitali di decine e decine di videogiochi, semplicemente, avevo poco tempo e ancor meno budget da destinare all’ennesimo hobby che - mi conosco bene - mi avrebbe completamente risucchiato nel disperato, quanto inutile, tentativo di recuperare capisaldi, storie imperdibili e albi conosciuti solo dai veri intenditori.
La recente abbuffata di cinecomics, l’apparizione di diversi supereroi nel mondo dei videogiochi, hanno fatto il resto.
Come un elefante in una cristalleria - credetemi, la sensazione è proprio questa - eccomi dunque atterrato nel mondo di spillati, volumi e omnibus cogliendo al volo l’occasione che, sulle prime, mi è parsa ideale per “iniziare” ed iniziarsi.
Del resto, per un neofita, i proclami pubblicitari, le dichiarazioni dei principali fautori di questo rilancio, sembravano presagire una rifondazione quasi totale, un reboot a cui chiunque potesse facilmente aggrapparsi per piombare nelle vite dei vari Batman, Wonder Woman e compagnia bella, come se li si conoscesse da sempre condividendo l’inesperienza in vista di un nuovo corso, inedito e inesplorato per entrambe le parti, la cui parziale e momentanea conclusione sarebbe coincisa con l’improbabile e inattesa inclusione dell’universo immaginifico di Watchmen.
Il primissimo contatto con Universo DC: Rinascita, albo che inaugura il rilancio, è stato senza mezzi termini traumatico, quasi deprimente. Nell’ignoranza più totale, quella a cui si accennava poco sopra, il neofita potrebbe illudersi di avere a che fare con una sorta di vademecum dei supereroi della DC Comics; con un riassunto delle origini di ciascuno di loro, dei principali quantomeno; con un prologo che racconti a grandi linee i rapporti che legano un personaggio all’altro, magari che tra le sue pagine mostri un marcatore temporale, di qualche genere, utile per orientarsi lungo una timeline che, diamine, da qualche parte dovrà pur avere un punto d’inizio.
Rinascita non è un’altro I Nuovi 52. Ne è parte integrante e la (in)naturale prosecuzione. Dal punto di vista del running plot, la trama che sottende e sottenderà ogni singola testata, quella per che per l’appunto mira alla convergenza con l’universo di Watchmen, si innesca immediatamente un paradosso concettuale, fondamentalmente irrisolvibile per i neofiti.
Wally West, miccia e agente scatenante dell’ennesimo disastro spazio-temporale, è l’unico ad essere consapevole che qualcosa è stato sottratto, che una parte di storia è stata cancellata per sempre. Quale essa sia, quali cause e conseguenze siano state sottratte nell’equazione che rappresenta l’attuale Universo DC, quali meccanismi, rapporti e relazioni siano state alterate da questo fenomeno paranormale non è dato saperlo al povero e disorientato iniziato (e con molta probabilità anche il veterano faticherà sulle prime a ricomporre un puzzle a cui mancano evidentemente dei pezzi).
Wikipedia diventa, per forza di cose, il sito più cliccato. L’amico appassionato di fumetti il più ricercato. Inutile girarci intorno: Universo DC: Rinascita, come punto di partenza, non funziona come sperato. Serve pazienza e, soprattutto, bisogna rassegnarsi all’idea di lasciare qualcosa per strada, di non comprendere più di un riferimento, accenno, reazione.
[caption id="attachment_139266" align="aligncenter" width="1280"] Tra i fumetti imperdibili di Rinascita, c’è Night of The Monster Men, crossover dedicato a Batman che coinvolge ben tre testate. Inizialmente, l’idea del Cavaliere Oscuro contro dei giganteschi kaiju potrebbe far sorgere più di un dubbio. Poi si inizia a leggere e si scopre un’avventura strepitosa.[/caption]
Fa parte del gioco, ma vale la pena soprassedere, scendere a compromessi con l’economia di una Rinascita concettuale, stilistica, organizzativa, prima ancora che narrativa. Sì, perché la qualità generale delle testate è indiscutibile, apprezzabile e palpabile anche da uno come me, un neofita che solo da qualche mese si destreggia tra vignette e balloon.
Non si salva tutto, beninteso. Deathstroke è fondamentalmente ingiudicabile per l’ultimo arrivato. Nutrivo grande curiosità per la testata, visto che vedremo il villain tirato in ballo nel prossimo film di Batman, ma è necessario un background di un certo tipo per godersi la lettura. Troppi i rimandi ad avvenimenti passati per restare concentrati, per crogiolarsi nelle trame di quella che è a tutti gli effetti una spy story fatta di inganni, tranelli e tradimenti.
Anche Nightwing, coinvolto nella sua personalissima battaglia contro la Corte dei Gufi, è il protagonista di una storia certamente di più facile lettura, ma oscura in più parti senza la necessaria preparazione. Discorso simile per Titans, con protagonista un supergruppo di cui lo stesso Wally West - nei panni di Flash - è parte integrante. I rapporti che legano ogni membro del team si possono solo intuire, inspessiti e aggravati da battaglie e drammi che in quanto neofiti possiamo solo intuire e immaginare. La lettura di questa testata, tuttavia, è quasi imprescindibile visto che stando a sentire Geoff Johns, Presidente e marionettista dell’Universo DC, sarà il principale volano per l’introduzione dei personaggi di Watchmen.
Anche Blue Beetle rientra nell’elenco delle letture difficili da consigliare, ma per un motivo molto semplice: la qualità della sceneggiatura, e in parte dei disegni, non è assolutamente all’altezza, diluita in fin troppi archi narrativi che finiscono per asfissiarsi tra loro. Justice League, similmente, non ha esordito nel migliore dei modi, ma difficilmente proseguirà sullo stesso livello, soprattutto in vista del crossover con Suicide Squad.
Dall’altro lato della barricata, un più che notevole elenco di testate, pronte a minacciare i vostri risparmi mensili. Batman e Superman, nelle loro testate di punta, sono protagonisti di fumetti semplicemente sensazionali. All-Star Batman, sceneggiato da uno Scott Snyder ormai infallibile e disegnato da un John Romita Jr. in grande spolvero, è ideale anche per chi non ha mai letto nulla, prima d’ora, che riguardasse il Crociato di Gotham. La pesante, ma credibile, rilettura del rapporto che lo lega a Due Facce è il preambolo di un’avventura splatter e violenta al punto giusto che con questa scusa presenta in rapida successione i principali alleati e nemici di Batman.
Action Comics e Detective Comics, dal canto loro, coinvolgono tutti i personaggi che ruotano attorno all’Uomo Pipistrello e a Superman in avventure che danno una parziale spiegazione sugli eventi più recenti intercorsi nel reboot varato nel 2011. Si tratta, insomma, di letture in qualche modo propedeutiche, oltre che piacevolissime.
In questo senso, sono piuttosto efficaci anche Hal Jordan and the Green Lantern Corps e Wonder Woman. Nonostante resti ignoto il motivo dell’esilio della Lanterna Verde più famosa dell’universo - questo è quanto si apprende nelle prime pagine della testata - lo scontro con Sinestro è utile per farsi un’idea generale sul potere degli Anelli, nonché del ruolo del Corpo delle Lanterne Verdi.
Dal canto suo, Wonder Woman è forse l’unica serie realmente di “rinascita”, dal momento che si prende la briga di raccontare le origini di Diana e il motivo che l’ha spinta a lasciare l’Isola Paradiso. Gli splendidi disegni di Liam Sharp e Nicola Scott, inoltre, contribuiscono a rendere il tutto ancora più piacevole e davvero coinvolgente.
[caption id="attachment_139265" align="aligncenter" width="1024"] Se proprio dobbiamo nominare un best of tra le testate si potrebbe citare senza alcun dubbio All-Star Batman. Il peggio, al momento, è rappresentato da Blue Beetle.[/caption]
C’è poi una larga fetta di serie validissime, il cui eventuale acquisto dipenderà più che altro dai gusti personali. Batgirl propone una trama quasi scanzonata, ma è impreziosita dagli splendidi disegni di Rafael Albuquerque, che ha dato vita ad una Barbara Gordon affascinante e mozzafiato come mai prima d’ora.
Suicide Squad può avere il suo senso se ci si è divertiti con la visione del recente lungometraggio prodotto dalla Warner Bros.; Red Hood and the Outlaws è interessante se si vuole conoscere come si sono tramutati i rapporti tra Bruce Wayne e Jason Todd, il secondo Robin; Flash ha una fase di rodaggio piuttosto prolungata, ma poi si fa sempre più interessante.
Si potrebbero spendere altri elogi per quasi tutte le restanti testate di Rinascita, ma il succo della questione è ormai chiaro: siamo di fronte ad un rilancio qualitativamente ottimo, realmente capace di attrarre curiosi e neofiti, a patto di non aspettarsi un riassunto esaustivo, un appiglio chiaro e completo per chiunque si avvicini per la prima volta al mondo dei fumetti. Serve un minimo di costanza e pazienza, soprattutto all’inizio, ma ogni sforzo viene ampiamente ripagato.
Per quanto mi riguarda ho dovuto rivedere completamente il budget mensile da dedicare ai vari passatempi. Io, nato videogiocatore, sono ormai irrimediabilmente invischiato fino al collo nella Rinascita della DC Comics, fatalmente interessato a vedere come andrà avanti questa storia.