Dirk Gently vol. 1: L'Interconnessione della Realtà, la recensione
SaldaPress lancia Dirk Gently, Agenzia di Investigazione Olistica, con protagonista l'atipico detective di Douglas Adams
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Il bizzarro detective segue un metodo alquanto particolare affidandosi a ciò che per chiunque potrebbe sembrare frutto del caso o serendipità, un principio di cui lui è fermamente convinto: tutti gli eventi e le situazioni sono collegate tra loro, e svolgendo una serie di azioni random sarà in grado di giungere alla risoluzione del caso.
In questo primo volume - che raccoglie la miniserie Dirk Gently's Holistic Detective Agency, edita negli Stati Uniti da IDW - il protagonista si trova a dover indagare su una vicenda in cui sono coinvolti antichi egizi, senzatetto scomparsi, cellulari aspira-energia vitale e una coppia borghese di serial killer. Al suo fianco c'è un gruppo di ragazzi appassionati di investigazione "classica" che tenta di assisterlo, faticando però a comprendere i suoi metodi poco convenzionali.
Non mancano ammiccamenti agli estimatori delle altre opere di Douglas Adams - attraverso alcuni fanservice ormai presenti in molte opere di questo tipo - ma in realtà questo fumetto si prefigge un obiettivo "silenzioso" ben più interessante: funge infatti da ponte tra le diverse incarnazioni di Dirk Gently inserendosi dopo i romanzi e prima delle serie televisiva e creando per la prima volta una continuity generale supervisionata da Max Landis (autore del telefilm americano).
I fan di Doctor Who potrebbero trovare delle similitudini nello stile di narrazione e nei meccanismi con cui il protagonista porta avanti la trama. Non è un segreto che Adams fosse un grande fan del Signore del Tempo, avendo anche scritto tre episodi della serie classica; questo traspare in Dirk Gently, anche se le sue storie rientrano più facilmente nel genere fantastico che in quello fantascientifico. Questo aspetto è leggermente diverso nella recente serie televisiva, che si inserisce invece alla perfezione nel secondo filone e porta all'estremo le faccette buffe e la recitazione esasperata di alcuni degli attori che hanno incarnato il Dottore nel nuovo millennio.
L'interpretazione grafica di Tony Atkins e Ilias Kyriazis ci permette invece di ritrovare una versione più moderata ed elegante di un personaggio comunque stravagante, ma di cui possiamo riconoscere più facilmente le sue origini british.
Un volume consigliato ai fedeli lettori dei romanzi di Adams, ma anche a chi ha scoperto il detective olistico dalla sua incarnazione televisiva e vuole immergersi in altre cervellotiche e rocambolesche indagini.