X-O Manowar vol. 9: Arma Finale, la recensione

Abbiamo recensito per voi il nono volume di X-O Manowar, di Robert Venditti, Rafa Sandoval, Diego Bernard e Brian Reber

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


Condividi

I guai per Aric di Dacia sembrano non finire mai. Dopo aver affrontato l'attacco degli Armor Hunters e neutralizzato il tentativo di Phillip Zahn e dei suoi Armorines di impossessarsi della tecnologia della Sacra Armatura di Shanhara, nel nono volume di X-O Manowar una nuova minaccia giunge dagli angoli più remoti della galassia e risponde al nome di Arma Finale.

Progettata dagli stessi Armor Hunters per attivarsi dopo la loro estinzione, Arma Finale è un protocollo automatizzato di cacciatori di armature il cui unico scopo è quello di epurare la galassia eliminando tutte le civiltà entrate in contatto con questo male. La procedura ha messo nel mirino il nostro pianeta, ma prima deve fare i conti con il guerriero visigoto.

Continua l'epopea di Aric gestita dalla sapiente penna di Robert Venditti, sempre più a suo agio tra le pagine della serie Valiant Comics. Il primo dei cinque capitoli di questo volume ci riporta nuovamente nel V Secolo d.C., alla scoperta del Principe Aric e del suo animo condottiero, protettivo e fiero. Questa finestra sul passato permette a Venditti di approfondire ulteriormente la personalità del protagonista, ma allo stesso tempo introduce il lettore ad Arma Finale ponendo X-O Manowar di fronte all'ennesimo sacrificio e accentuando la sua componente più diretta e brutale.

Quello che ne esce è il potente ritratto di un uomo che reclama il suo ruolo e si eleva al di sopra della massa diventando un sovrano. Una chiamata alle armi per sventare l'ottuso attacco di un'entità protocollare che sembra sorda alle sorti delle razze da eliminare. Le terre, i mari, le umane genti: è per loro che Aric è disposto a sacrificare la propria esistenza.

Se siete già abituali lettori di X-O Manowar non resterete delusi da queste pagine elettrizzanti, cariche di epico fuorore e dominate dalla figura di Aric. Lungo la lettura, però, un dubbio accompagna il lettore, un dubbio che mette in discussione la natura stessa delle armature - minaccia galattica o baluardo dei popoli? - e lascia con non poche domande. Vedremo se gli autori decideranno di portare avanti questo spunto interessante o se lo lasceranno cadere senza troppe ripercussioni.

Dinamico, plastico, espressivo: così si presenta lo stile di Diego Bernard, bravo nel riempire il vuoto dello spazio siderale con battaglie, esplosioni e primi piani efficaci. Il suo storytelling è denso di azione, non presenta cali di tensione, e quei pochi attimi in cui si può tirare il fiato vengono caricati di drammatica tensione che esalta i passaggi decisivi della storia.

Non possiamo non menzionare l'operato di Rafa Sandoval, che si è occupato di ritrarre il passato di Aric: un eccellente lavoro che conferma l'elevato valore artistico dell'autore spagnolo. Il suo tratto realistico ci regala infatti una delle migliori interpretazioni del personaggio e si adatta perfettamente alle scene di guerra ai tempi dell'Antica Roma quanto al contesto spaziale non perdendo mai in precisione, ricchezza di dettagli ed espressività.

Non è una spada a fare di un uomo un cavaliere, a renderlo un eroe: c'è qualcosa di intrinseco nell'animo di Aric che lo rende tale e ne caratterizza la figura. E le pagine di X-O Manowar vol. 9: Arma Finale vibrano dell'animo gentile e puro di questo guerriero che dopo aver perso una casa, ora ne ha trovata una nuova. E per difenderla è pronto a sacrificare la sua stessa vita.

Continua a leggere su BadTaste