Invincibile Iron Man 8, la recensione

Abbiamo recensito per voi Invincibile Iron Man 8, albo scritto da Brian Michael Bendis per i disegni di Mike Deodato Jr.

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Invincibile Iron Man conclude la sua marcia verso Civil War II, primo megaevento della Nuovissima Marvel che i lettori italiani inizieranno a leggere tra qualche giorno con il numero zero.

Questo ottavo albo offre un menù ricco in cui - oltre al cruciale appuntamento con le avventure di Tony Stark scritte da Brian Michael Bendis e disegnate da Mike Deodato Jr. - trovano spazio anche uno speciale dedicato alla strana coppia Nova & Iron Man e una storia in bianco e nero ambientata in un futuro non troppo lontano.

Si conclude il secondo arco narrativo della serie americana che dà il titolo all'antologico, Invincible Iron Man. Dopo aver fatto la conoscenza di Tomoe - anche nota come il Tecno Golem - Tony Stark sta portando avanti la sua operazione di infiltrazione nell'organizzazione giapponese che non pochi problemi ha creato a lui e al suo miglior amico, il colonnello James Rhodes, alias War Machine. Per venire a capo del misterioso scontro tra i biotec-ninja e Madame Masque (avvenuto nei primi albi della collana) e scoprire quale fosse l'oggetto al centro del contendere, Tony ha assunto le sembianze di Richard Franco, ex soldato delle forze speciali americane, nonché ex agente dello S.H.I.E.L.D.

Intanto, l'intelligenza artificiale Friday prova a convincere una rediviva Mary Jane Watson ad assumere il ruolo di assistente esecutiva e life coach del protagonista, proprio mentre il consiglio di amministrazione delle Stark Industries è pronto a defenestrarlo. La situazione è sempre più drammatica per il futurista della Marvel e l'intervento - richiesto? - dei Nuovissimi Avengers non sembra agevolare la sua missione...

Tanto fumo - forse anche troppo - e poco, pochissimo arrosto. Questo il giudizio sintetico di un albo cruciale che lascia perplessi per la circolarità dello sviluppo della trama che, dopo un crescendo di intrighi e misteri, ci riconduce al punto di partenza, con gli interrogativi posti cinque numeri fa che non hanno ancora trovato una risposta. Certo, adesso sappiamo che la donna dentro al Tecno Golem è in qualche modo legata agli Inumani e alla Bomba Terrigena, ma niente di più.

Vedremo se tutto questo verrà accantonato per poi essere ripreso dopo l'imminente Seconda Guerra Civile dei Supereroi, o se in qualche modo i fatti influenzeranno il megaevento stesso, confidando nella capacità di Bendis di costruire storie le cui interconnessioni si colgono spesso sulla lunga distanza. Ma per ora, va detto, la sensazione di delusione è forte.

Decisamente più interessanti risultano gli sviluppi all'interno del cast di comprimari della serie, sempre più al femminile. Dopo aver conosciuto Amara Perera - donna che sembra aver rubato definitivamente il cuore a Tony - e accolto Mary Jane in un contesto per lei nuovo - da "semplice" spalla dell'eroe a coprotagonsita di una serie - ecco entrare in azione per la prima volta Riri Williams, giovane ingegnere in grado di ricreare l'armatura di Iron Man nella sua stanza del college. Dinamiche inedite che vanno ad aggiungersi allo stravolto status quo del titolare e che riescono a mantenere vivo l'interesse per questa serie nonostante i risvolti inconcludenti.

Invincibile Iron Man 8 smorza il grande pathos creato da Bendis, ma ridefinisce gli assetti della serie ampliando lo spettro di soluzioni e dinamiche a disposizione dello sceneggiatore di Cleveland. Ma le noti dolenti, purtroppo, non si chiudono qui: continuano a non convincere le matite di Mike Deodato Jr., troppo statiche e poco espressive. Queste due mancanze vanno a inficiare l'azione - contenuta prevalentemente nella parte centrale dell'albo - e gli ottimi dialoghi di Bendis, che rappresentano il punto di forza dell'albo. L'abbondante ricorso a soluzioni chiaroscurali risulta poco consono a una serie che con il tratto pulito e plastico di David Marquez trovava la sua giusta dimensione.

Che il Tony Stark della Nuovissima Marvel sia un uomo diverso, più maturo rispetto a quello che abbiamo conosciuto in precedenza, lo si era capito. La volontà di ritornare a occuparsi dello sviluppo tecnologico della sua compagnia, a respirare l'aria del suo laboratorio e a migliorare l'immagine che offre al mondo ha caratterizzato i primi due storyarc. Se ne accorge anche Sam Alexander - il nuovo Nova - che nella storia breve Iron Man & Nova trova un ottimo maestro pronto ad accompagnarlo in una riflessione sull'importanza della famiglia. Una lettura piacevole, discretamente interessante, realizzata da Paul Allor (storia) e Diego Olortegui (disegni); trattasi del recupero di una storia un po' datata, inserito per pure esigenze editoriali.

Discorso analogo anche per la successiva L'idea, ambientata in un futuro in cui lo scorrere del tempo ha lasciato qualche segno sugli Avengers e in cui Iron Man si è ritirato dalla scena. La storia di Duane Swierczynski ha il suo fascino e ruota intorno al concetto stesso di ricerca e sviluppo cercando di indagare le motivazioni che spingono gli scienziati a portare avanti i loro studi. Il bianco e nero delle matite di Manuel Garcia accentuano quell'alone evocativo e melanconico della vicenda. Poche ma intense pagine per un riempitivo molto apprezzabile.

Le premesse per un ottimo albo antologico c'erano tutte; purtroppo sono state tradite dagli ultimi sviluppi della serie ammiraglia che - almeno per il momento - lasciano con l'amaro in bocca. Attendiamo con grande ansia l'esordio di Civil War II sperando che Invincibile Iron Man possa offrire di nuovo alti livelli qualitativi. Il ritorno di titoli quali International Iron Man - in pausa per motivi di sincronizzazione - e l'esordio della miniserie Ulysses, dedicata a uno dei protagonisti del megaevento, lasciano ben sperare.

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