Chrono Asterix #19: Asterix e gli allori di Cesare

Asterix e gli allori di Cesare porta gli irriducibili galli a Roma, nel tentativo di aiutare Abraracourcix a vincere un'azzardata scommessa

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


Condividi

Asterix e gli allori di CesareAlcuni critici lamentavano nei fumetti di Asterix una certa ripetitività nella struttura narrativa e René Goscinny risponde a tono con Asterix e gli allori di Cesare, un albo decisamente atipico sin dall'incipit in media res, che ci mostra i due protagonisti in giro per Roma alla ricerca di qualcosa...

Rapidamente gli autori tornano all'inizio della vicenda, per mostrarci Abraracourcix costretto dalla moglie ad andare in visita dal cognato: Omeopatix è un ricco uomo d'affari e Beniamina si lamenta con il marito perché lui non le ha permesso di condurre uno stile di vita simile a quello di suo fratello. Il capovillaggio, stanco di questi continui confronti, dopo aver alzato il gomito a cena, fa un'ardua scommessa: inviterà Omeopatix a un banchetto, dove il ragù sarà cucinato utilizzando l'alloro della corona di Giulio Cesare.

Asterix e gli allori di Cesare tratta argomenti più adulti delle altre avventure della serie, ambientando la vicenda nel mondo della schiavitù; Asterix e Obelix infatti cercano di spacciarsi da schiavi, così da poter entrare nel palazzo di Cesare, ma il loro destino sarà diverso dalle loro aspettative iniziali. I due Galli conducono personalmente la trattativa per la loro vendita al mercato degli schiavi, dove - in modo non troppo evidente - Albert Uderzo rappresenta l'unico caso di nudità femminile all'interno della serie, seppur velata e non in primo piano, e addirittura un personaggio androgino; un elemento abbastanza inusuale in un fumetto destinato a giovani lettori. Il disegnatore ha anche modo di disegnare accuratamente l'architettura di Roma, utilizzata come riflesso della Parigi anni '70, e tutte le città che in quegli anni si stavano adeguando alle automobili, ormai una necessità per molti dei loro abitanti.

In questa storia c'è anche un elevato numero di comprimari, tutti ben caratterizzati, tra i quali spicca Gracchus, figlio di buona famiglia che evidenzia le incomprensioni generazionali già sfruttate in Asterix e i Normanni con Menabotte; questo ragazzo è però decisamente più dedito al vizio, come d'altronde succede a molti altri personaggi del volume. La folle scommessa di Abraracourcix è frutto di qualche bicchiere di troppo e anche l'ingenuo Obelix dimostra uno spiccato gusto per l'alcool, pur non essendo in grado di reggerlo. L'intera classe borghese della Francia contemporanea è presa di mira dagli autori, che ne fanno un ritratto impietoso, pur utilizzando la leggerezza caratteristica della serie.

Tra le citazioni presenti nell'albo sottolineiamo le pose assunte dallo schiavo greco al mercato degli schiavi, ispirate a celebri statue come Il pensatore di Auguste Rodin, Il Gruppo del Laoconte di Agesandro, Atenodoro di RodiPolidoro e Il Discobolo di Mirone.

Il domatore di leoni all'interno del Circo Massimo, invece, è una caricatura di Jean Richard, attore francese conosciuto anche per aver aperto un proprio circo. Tra un processo in tribunale e la collaborazione forzata di un altro schiavo, Asterix e Obelix riescono a mettere le mani sugli allori di Cesare, lasciando l'imperatore romano andare in parata... condito con del rosmarino.

CHRONO ASTERIX:

 

COMICS VS. MOVIES - ASTERIX

Continua a leggere su BadTaste