Una Gru Infreddolita – Storia di una Geisha, la recensione
Abbiamo recensito per voi Una Gru Infreddolita - Storia di una Geisha, opera di Kazuo Kamimura edita in Italia da J-Pop
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
La vicenda è ambientata agli inizi dell’epoca Showa (1926 - 1989) e alcuni dei suoi avvenimenti più drammatici - come l’Incidente di Mukden (1931), durante il quale l'Impero del Sol Levante invade il nord della Cina - le fanno da sottofondo. È un Giappone in piena espansione economica e politica, in cui comincia a farsi strada una forte propaganda nazionalistica e militaristica, catturata dalle pagine del fumetto.
La seguiamo dal suo arrivo in città, nella speranza di abbandonare la povertà della campagna e diventare ricca e famosa per aiutare i suoi fratellini. Deve sottostare a una dura fase di apprendistato in cui è solo una shikomikko e può rivolgersi con deferenza alle compagne adulte chiamandole "oneesan" ("sorella maggiore"). All'interno dell'okiya si instaura una sorta di clima familiare tra i suoi membri, che sono esclusivamente di sesso femminile. Tutto è in mano alla okami-san, o mama-san ("madre"), che governa e dispone con rigore e, al contempo, dolcezza.
La struttura del manga è suddivisa in due parti speculari e distinte: l'adolescenza e la maturità della protagonista. Attraverso le sue avventure l’autore ricostruisce un mondo ormai quasi del tutto perduto in cui eleganza, talento, avvenenza - ma anche tristezza, dolore e solitudine - sono tutti aspetti di un'unica e inscindibile realtà. Kamimura ritrae con una capacità unica donne egoiste, ribelli, ambiziose, appassionate, innamorate, vittoriose e sconfitte. Le descrive in carne e ossa, ne mostra difetti e pregi, osservando loro sempre estremo rispetto, quello che non serba alle figure maschili.
Una Gru Infreddolita dà splendida forma e intensi contenuti a un soggetto complesso, articolato; diviene strumento e occasione per toccare vari aspetti della società e dell'animo umano che sono universali, non solo appartenenti al popolo nipponico. Questa commedia umana, sviluppata e resa fluida da una narrazione sequenziale di apparente semplicità, nasconde una tecnica magistrale. Lo stesso tratto di Kamimura, scarno ed essenziale a una analisi superficiale, rivela a uno sguardo più attento una finezza, un dinamismo e una plasticità eccezionali.