DC Comics, Rebirth: Tom King, il lutto secondo Batman e il ruolo di Gotham Girl
Lo sceneggiatore di Batman ha parlato degli eventi conclusivi del primo arco narrativo, I Am Gotham, anticipando qualcosa sul prossimo futuro
King ha esordito parlando del lutto con il quale la ragazza deve fare i conti, a seguito della scomparsa di suo fratello, il superumano noto come Gotham.
Amo scrivere storie autoconclusive che trattino temi importanti. Io per primo ho affrontato diversi lutti nella mia vita e volevo parlare di quello che si prova in questi casi, come le persone possano aiutarti, o meno, e qual è la reazione di Batman in questi casi. Quando perdi qualcuno, ti sembra quasi di impazzire e devi provare a tornare in te.
Volevamo che questo numero fosse molto potente. Batman non può risolvere questa situazione a pugni, né farlo in qualche altro modo con le sue capacità da detective. Ed è proprio questo che si sente quando si perde qualcuno: provi a cercare qualcosa che ti faccia stare meglio senza riuscire a trovarlo.
Non c'é risposta. Ci passiamo tutti e nessuno ancora ha trovato il modo per essere felice a seguito di un lutto. Quello che puoi fare, immagino, è passare attraverso ciò che passa chiunque. Siamo tutti sulla stessa barca e vale anche per Batman, consapevole che vivere a Gotham significa anche questo. Ma c'è una via d'uscita, si può tornare a stare bene.
Lo sceneggiatore ha poi discusso del futuro di Gotham Girl, all'alba del secondo arco narrativo intitolato I am Suicide, che prenderà il via dopo il crossover Night of the Monster Men.
In Batman #5 abbiamo rivelato che Gotham Girl è stata infettata dallo Psico-Pirata, l'unico che possa curarla. Batman ha investito moltissimo nella famiglia Gotham. A un certo punto è anche arrivato a pensare che questi individui potessero salvare la città. Ha incontrato i loro genitori, ma non è riuscito a salvarli; ha provato ammirazione per Gotham e non è riuscito a salvare nemmeno lui. Tutto quello che rimane è Gotham Girl, una ragazza nobile, ma ora spezzata. Batman spera disperatamente di salvarla. Torniamo al momento in cui era sull'aereo, in procinto di schiantarsi al suolo, realizzando di essere mortale: voleva trovare un posto dove nascondere le proprie paure, e lo aveva trovato nei Gotham.
La sua determinazione nel trovare lo Psico-Pirata e la volontà di fare qualunque cosa affinché Gotham Girl venga curata saranno la spinta propulsiva del prossimo arco narrativo, I am Suicide. Poi giungeremo al gran finale, I am Bane. Quindi è Gotham Girl il collante che tiene unita l'intera trilogia.
Generalmente lavoro chiudendo un cerchio. Lo si può vedere da come Batman #1 e Batman #5 si concludano alla stessa maniera, con lui pronto a sacrificarsi per la propria città. C'è la stessa idea di Batman, pronto a morire per noi, in un modo che Superman, Lanterna Verde o nessun altro eroe conoscerà mai: una paura totale traducibile con "la morte sta arrivando, ma sono pronto ad accoglierla per salvarvi".
Con Batman #6 abbiamo iniziato a parlare di ciò che l'umanità di Batman significhi per lui come supereroe; il modo in cui alla fine si avvicina a Gotham Girl non è fatto di pugni, corse e lotte, ma condividendo con lei la propria umanità, dicendole qualcosa tipo: "Sono vulnerabile proprio come te, ma insieme possiamo essere migliori". Credo che questo sia l'aspetto che rende Batman l'eroe che Gotham merita.
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Fonte: Newsarama