Chrono Asterix #17: Asterix e gli Elvezi

In Asterix e gli Elvezi, gli irriducibili galli viaggiano fino in Svizzera per recuperare una stella alpina necessaria per curare... un questore romano!

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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René Goscinny e Albert Uderzo spediscono all'allora Primo Ministro francese Georges Pompidou alcuni albi a fumetti di Asterix ricevendo in risposta un consiglio: ambientare un'avventura in Svizzera. I due autori decidono di lasciare passare un po' di tempo prima di sfruttare quella buona idea, per non far credere al premier di aver obbedito alle sue parole sentendosi intimiditi, ma è così che nasce Asterix e gli Elvezi.

Asterix e gli elveziLa trama - dopo un paio di divertenti tavole in cui Asterix e Obelix vengono chiamati a rivestire il ruolo di portatori dello scudo di Abraracourcix - si concede di allontanarsi dal villaggio gallico per una lunga sequenza ambientata nel palazzo del governatore romano di Condate, Gracchus Garovirius: un viscido e subdolo politico che si intasca buona parte dei proventi delle tasse per spenderli in feste decadenti e orge.

L'ispirazione visiva per questa scena di Asterix e gli Elvezi è il Satyricon di Federico Fellini - uscito l'anno precedente alla pubblicazione di questa storia - omaggiato esplicitamente attraverso la citazione del rosticciere romano e una caricatura dell'attore Martin Potter.

Il baccanale è però interrotto dall'arrivo del questore romano Claudius Malosinius, giunto per un controllo finanziario e caduto vittima di un avvelenamento; l'uomo chiederà di andare a chiamare il druido Panoramix per essere curato, dopo aver sentito parlare di lui da Giulio Cesare. Malosinius è probabilmente il personaggio romano più positivo di tutta la serie, onesto e addirittura simpatizzante nei confronti dei Galli; Asterix e Obelix si metteranno in viaggio alla ricerca della stella alpina che possa salvarlo, e nell'epilogo della storia otterrà addirittura un posto a tavola nel consueto banchetto.

Per dirigersi in Svizzera i due protagonisti percorrono l'innovativa carrostrada, sostando al carrogrill e al carrhotel; si tratta di una sequenza che ironizza sulle autostrade (con annessi autogrill e motel) che in quegli anni vengono costruite in abbondanza in Francia, modificando la conformazione del Paese e le abitudini dei suoi abitanti.

L'arrivo in Svizzera consente inoltre l'abituale sfoggio di luoghi comuni della nazione visitata, tra clessidre a cucù, fondute, cassette di sicurezza in banca, la Croce Rossa e una diffusa abitudine all'ordine, alla puntualità e alla pulizia. La sequenza finale porta Asterix e Obelix sui monti, dove inventano le cordate per affrontare l'arrampicata, anche se il robusto portatore di menhir è completamente fuori uso dopo aver bevuto troppo alcool. Tra cori alpini, yodel e simil-Guglielmo Tell, i due Galli riusciranno a recuperare il fiore necessario a curare il questore Malosinius.

Asterix e gli Elvezi è uno dei pochi della serie in cui non appare Capitan Barbarossa e il suo equipaggio, probabilmente a causa della ricca trama in cui il simpatico tormentone non ha trovato spazio. O almeno, non è presente visivamente, ma viene riportato quando Malosinius racconta di essersi imbattuto in una nave di pirati, che hanno cominciato a litigare tra loro affondandosi da soli... e noi immaginiamo bene chi possano essere!

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