Chrono Asterix #15: Asterix in Iberia
Il ritrovamento del pestifero Pepe, preso in ostaggio dai Romani, porta Asterix in Iberia per restituire il bambino pestifero a suo padre
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
La Francia approfitterà ampiamente del dischiudersi del regime spagnolo, permettendo a René Goscinny e Albert Uderzo di prendersi gioco della nuova meta preferita dei vacanzieri. In realtà, oltre alla Spagna, buona parte della gag satiriche prendono di mira alcuni atteggiamenti generici dei turisti, come la ricerca di tranquillità che sfocia costantemente nel nervosismo e nei litigi in mezzo alla traffico, l'abitudine di portarsi il cibo da casa, i ristoranti che cercano di emulare la cucina dei Paesi di provenienza dei turisti e l'assurda abitudine diffusasi in quegli anni di portarsi dietro la casa in vacanza viaggiando in roulotte.
I Galli si offriranno di riportare a casa il pestifero monello, costretti però a convivere con le sue richieste da bambino viziato. In particolare, Obelix non prova molta simpatia per Pepe, reputandolo un cattivo esempio per Idefix, così i due finiscono spesso per bisticciare come due coetanei.
In Spagna vediamo la consueta dose di elementi caricaturali sfruttati abbondantemente dagli autori, tra Don Chisciotte e gitani. Il tormentone più divertente è di certo la processione dei druidi, riproposta in ogni città, che ironizza sulle festività religiose e i riti cattolici ricorrenti, ai quali in realtà partecipavano soprattutto turisti curiosi e non veri fedeli spagnoli, trasformandoli quindi in eventi folcloristici. Lo scontro finale di Asterix nell'arena con un toro diventa ovviamente l'invenzione della corrida, causata da una mantellina rossa di una spettatrice romana caduta accidentalmente in pista.
Il romano Claudius Nonpossumus, che per tutta la storia cerca di recuperare Pepe arrivando addirittura a vestirsi da spagnolo (spacciandosi per Belfannullon y Zuzzurellon), raggiunge un risultato che nessuno degli altri soldati della serie aveva mai ottenuto: mettere le mani sulla fiaschetta contenente la pozione magica. Purtroppo questo interessante spunto viene sfruttato solamente per una manciata di gag, ignorandone i potenziali sviluppi narrativi.
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