Sean Murphy e Batman: La DC Comics vuole fare di me il nuovo Frank Miller, la Marvel non paga abbastanza
Sean Gordon Murphy sul suo nuovo progetto di Batman che abbraccerà la Gotham City di ogni epoca: "Se Miller reagiva a Reagan, io reagirò a Trump"
Murphy, fresco di contratto in esclusiva con la casa editrice di Burbank, ne ha recentemente parlato con Newsarama:
Negli ultimi tempi, ho realizzato che avrei dovuto iniziare a scrivere i miei fumetti. Di nuovo. Ero molto nervoso quando uscì Punk Rock Jesus, ma dopo aver visto la risposta positiva e gli alti dati di vendita (specie considerano l'assenza di una colorazione e i contenuti espliciti della storia) ho compreso che la scrittura è un qualcosa che posso gestire.
Secondo i miei calcoli, anche se non fossi altro che uno sceneggiatore di serie B, potrei probabilmente trovare il bandolo della matassa e qualche scorciatoia grazie ai miei disegni diventandone uno di serie A. Almeno spero.
L'avere una "visione singolare" è una cosa che rispetto sempre di più e sono davvero pochi coloro che nei fumetti sono capaci di scrivere e disegnare. Ho iniziato a valutare chi sono i miei eroi nel mondo dei fumetti, gente come Frank Miller, Paul Pope, Mike Mignola e Bill Watterson. È il momento di vedere se posso aggregarmi a loro. Batman è il mio terreno di prova: se puoi lasciare il tuo segno su Batman con una tua "visione singolare", allora ti trovi in un gruppo molto ristretto.Scott Snyder, Greg Capullo e l'editor Mark Doyle mi stanno aiutando spianando la strada. Quando mi è stato offerto di lavorare ad All-Star Batman ho detto loro che l'avrei fatto, a patto di poter provare a fare qualcosa di mio con il Cavaliere Oscuro. E hanno detto di sì.
Sono convinto di avere un'idea unica e originale riguardo Gotham e un titolo che andrà a generare contenuti per le storie di Batman future (e magari persino dei film). Il momento è perfetto: non solo possiedo questa "visione singolare", ma è anche il periodo in cui si è presentata l'opportunità di lanciare All-Star Batman: la DC mi sembra aperta a provare cose nuove, ed è il tipo di situazione nella quale qualcuno come me può lasciare il segno.
La mia storia non fa parte di alcuna continuity, quindi posso provare a fare cose alle quali normalmente verrebbe detto di no. E, proprio come Miller ne Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, spero davvero che un giorno la DC possa incorporare alcuni elementi narrativi nella continuity. Tornerò a realizzare fumetti indipendenti un giorno, ma prima: Batman.
L'autore ha poi discusso della Marvel, senza peli sulla lingua:
Non ho mai avuto un contratto formale con la Marvel. C'è stato un episodio spiacevole avvenuto anni fa che mi ha lasciato un cattivo ricordo. Non pagano quanto la DC o la Image, quindi dubito che possano anche solo prendere in considerazione il mio compenso per pagina.
Murphy ha poi fornito una sua esaustiva visione di Batman:
Sono un grandissimo fan della serie animata di Batman. La mia conoscenza di Gotham deriva soprattutto da lì e da alcuni film. Difatti, la mia storia è essenzialmente un'estensione dell'universo narrativo di quella serie animata in una versione più oscura e adulta.
Una delle cose che sto facendo è rendere Gotham senza tempo, abbracciando e integrando le cose che hanno funzionato bene nei decenni passati. Per esempio, i poliziotti guidano delle volanti degli anni Ottanta, proprio come nei film con Michael Keaton. La TV trasmette in bianco e nero come nella serie animata. Gli uomini indossano bombette come negli anni Quaranta, ma tutti i computer sono giganteschi come negli anni Sessanta. E la Batmobile è un mash-up tra la versione di Christopher Nolan e quella di Michael Keaton, con alcuni elementi di una Ferrari. Non sarà facile comprendere in che anno si svolge la storia, ma alla fine questo sarà così importante. Il fulcro della storia sono i personaggi e le nuove minacce che Batman dovrà affrontare.
Sembra inoltre che la DC voglia fare di me il prossimo Frank Miller, cosa che è il più grande complimento che qualcuno possa ricevere nell'industria dei fumetti. Ritengo che abbiamo in comune la "visione singolare" e il temperamento. Non l'ho mai incontrato, anche se abbiamo diversi amici in comune. Ma ci può essere un solo Frank Miller. Solo lui ha cambiato per sempre i fumetti, negli anni Ottanta. Non è qualcosa che si può ripetere.
Penso comunque che oggi i fumetti non siano molto connessi al mondo reale e che non si dedichino molto a trattare cose come la politica e il fatto che siamo una specie ormai connessa a livello globale (sebbene i film Marvel siano grandiosi in questo). So che potrei sembrare noioso, ma credo che i lettori siano intelligenti e capaci di divertirsi anche leggendo qualcosa di più complesso. Il mio Batman parlerà della politica attuale, di diversità, di come governare una società e del potere della celebrità attorno a fenomeni come Donald Trump. Se Miller reagiva a Reagan, io reagirò a Trump.
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Fonte: Newsarama