Marvel NOW!, Power Man and Iron Fist: una guerra tra bande per Walker e Greene
David F. Walker e Sanford Greene discutono del prossimo ciclo di storie di Power Man and Iron Fist, aspettando le serie TV Netflix dei due eroi
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
A contendersi la supremazia, personaggi come Lapide, la Gatta Nera, Piranha Jones, Cornell Cottomouth, Mr. Fish, Black Mariah e Cockroach Hamilton. A questa galleria di criminali si aggiungerà un personaggio misterioso e tutto nuovo, che nelle intenzioni degli autori dovrà prendere posto in maniera importante nel parco villain della Marvel.
Greene - Per il numero #10 sto disegnando un sacco di personaggi noti dell'Universo Marvel. Sono davvero tanti, come l'azione contenuta e gli insulti che ho rivolto a David durante le ultime settimane. A parte gli scherzi, gli eventi che ci attendono sono parecchi e ci sarà da divertirsi. Da artista, a volte mi trovo a raccontare una storia tramite le emozioni, a volte tramite gli eventi. In questo caso, entrambe le cose.
Walker - Se siete vecchi fan di Luke Cage o della serie originale Power Man and Iron Fist, questa è la storia che fa per voi, un omaggio a tutto ciò che rendeva grandiose quelle storie. Allo stesso tempo, se siete nuovi lettori del nostro dinamico duo, troverete diversi personaggi che sono sempre stati tra noi, ma non si vedevano da parecchio tempo. Pianificavamo questo ciclo da prima della nascita di Civil War II, ma l'evento estivo ci ha fornito un assist perfetto per quel che vi succederà.
Da malato di Storia, quando ho scritto il mio romanzo, Shaft's Revenge, ho fatto un sacco di ricerche sulle guerre tra gang ad Harlem, le quali hanno stimolato la mia fantasia e mi hanno messo addosso la voglia di inserire nelle trame i personaggi reali di Bumpy Johnson, Stephanie "Queenie" St. Claire e della Forty Thieves Gang. All'epoca non sapevo che sarei diventato l'autore di Power Man and Iron Fist e che avrei potuto infilarli qua dentro.
Walker parla dei lettori del fumetto come di un pubblico molto variegato e in probabile crescita grazie alle serie TV dedicate ai due personaggi, che stanno per uscire su Netflix. Ecco perché Harlem Burns, una storia molto varia per temi e contenuti e in grado di intercettare il palati di lettori diversi, che svelerà particolari sconosciuti di alcuni personaggi da tempo lontani dalle scene, amatissimi dai fan della Casa delle Idee.
Greene - Sin dall'inizio della serie, David e io cerchiamo di realizzare il miglior fumetto possibile per le nostre capacità. Voglio intrattenere i nostri lettori, voglio che percepiscano tutta l'eccitazione e l'umorismo, il dramma che questa storia ha da offrire. Per me, è sempre difficile mettere il punto a un albo, perché intravvedo sempre qualche spiraglio per renderlo migliore. Ma, ultimamente, ho sempre più la sensazione di aver fatto il mio dovere fino in fondo, di aver raccontato una storia solida e coerente.
Greene - Ho delle idee per revisionare l'aspetto di ognuno dei personaggi che compariranno in questa storia, li faranno apparire come più moderni e interessanti. Avete visto quanto è allucinante Mr. Fish? Non ho potuto resistere alla tentazione di rendere quel mostro ancor più strano. Da subito, abbiamo avuto voglia di aggiornare il look di tanti cattivi classici di Power Man and Iron Fist, liberarli da vecchi stereotipi. Sono molto felice della nostra Black Mariah, come di tutti gli altri che vedrete in questa storia.
Walker - Danny e Luke sono semplicemente personaggi divertentissime da raccontare e penso a loro come a persone reali, scrivendone le storie come in un dialogo con entrambi, in cui loro mi dicono come li fanno sentire gli eventi che accadono.
La gente li vede come fratelli, ma più ne scrivo le storie e più vedo complessità nel loro rapporto. Danny è come un fratello minore, per Luke, ma quest'ultimo ha più un ruolo di padre adottivo. Luke è un leader, anche se non sempre se ne accorge o lo vorrebbe. Danny, invece, è un amico leale oltre ogni dubbio. Alcuni lettori hanno problemi ad accettare la versione che abbiamo dato di lui, un ritratto troppo da imbranato. Ma si trattava di una maschera, per nascondere il suo lato più oscuro, che abbiamo visto emergere durante Civil War II.
La mia ispirazione, nello scriverlo, è Lloyd Dobler, il personaggio di John Cusak nel film Non per soldi... ma per amore. Un allegrone, che però vive in una condizione di ottimismo forzato, per mascherare un lato sinistro, cinico. L'ottimismo è il suo scudo nei confronti del mondo.
Per quanto riguarda Luke, i miei riferimenti sono tre: Brian Michael Bendis, che è come un fratello per me, mio cugino Sean, che è il mio migliore amico, e mio nonno, che ha contribuito a crescermi ed era il nero più forte che abbia mai conosciuto.
Greene - Dopo gli eventi di Civil War II, credo che il loro legame sarà più forte che mai e li porterà a definire cosa significhi per loro essere degli eroi. Continueremo a vederli litigare tra loro, a beccarsi per gioco, ma per quanto riguarda le questioni degli Eroi in Vendita, si spalleggeranno fino in fondo.
Greene e Walker vorrebbero Jessica Jones e altri personaggi nella loro serie, ma per ora questo non rientra nelle attuali trame che stanno raccontando. Anche Misty Knight, classico comprimario degli Eroi in Vendita, non è ancora apparsa per conflitto con il suo uso su Captain America: Sam Wilson. I due sono inoltre entusiasti dei trailer della serie Luke Cage e sperano di poter fare degli annunci interessanti la settimana prima del debutto su Netflix.
Walker - Non ho visto più di quel che avete visto voi, ma posso dirvi che, non appena ho visto una precisa scena con Mahershala Ali nei panni di Cornell Stokes, ho riscritto una parte dei dialoghi di Cornell Cottonmouth in Harlem Burns. Non so cos'abbia in serbo per lui lo show, ma in quella sequenza era talmente di ghiaccio che ho capito di dover mettere tutto quello che ho in questo personaggio.
Non ci sono stati contatti tra noi e gli autori delle serie, ma abbiamo tutti letto lo stesso materiale e abbiamo visto che ci sono dei temi molto interessanti che vogliono approfondire. Amo Luke Cage da quando ero ragazzino, ma devo essere onesto: il parco criminali delle sue storie è sempre stato poco sviluppato e spesso preda di luoghi comuni.
Nessuno più di Black Mariah. Non so cosa la serie TV abbia in serbo per lei, ma sospetto che gli autori abbiano annusato l'occasione di rinfrescarne il personaggio proprio come me e Sanford.
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Fonte: Newsarama