Behind Preacher 1x08: El Valero
L'analisi della serie televisiva del canale AMC basata sul capolavoro Vertigo di Garth Ennis e Steve Dillon: Preacher!
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Questo lo scoppiettante inizio dell’ottava puntata di Preacher, serie TV targata AMC realizzata da Evan Goldberg, Seth Rogen e Sam Catlin. Nel fumetto realizzato da Garth Ennis e Steve Dillon, non assistiamo a una scena del genere considerando, inoltre, che già nelle prime pagine la chiesa di Jesse Custer viene spazzata via dall’arrivo di Genesis.
Notiamo poi una piccola differenza di caratterizzazione tra l’Odin televisivo e quello cartaceo: nel serial è molto più determinato rispetto al piagnucoloso e grottesco imprenditore locale delineato da Ennis. Il titolare delle Quincannon Meat & Energy portato sul piccolo schermo è certamente più cinico e ha uno spessore maggiore come villain.
Il Dio della Carne, come lo definisce Quincannon, il dio delle cose concrete e tangibili: questa è la divinità che ha deciso di servire quando Jesse/Genesis gli ha ordinato di dedicare la vita al Signore. Una scena non presente nei fumetti (nemmeno la famiglia di Odin fa capolinea tra le pagine di Preacher), ma che spiegherebbe il legame con la carne del capo della QM&E e il perché del suo comportamento dopo le parole del protagonista.
Per mettere fine a questa estenuante sfida, Jesse chiederà di essere raggiungo dai due adephi Fiore (Tom Brooke) e DeBlanc (Anatol Yusef) così da restituire Genesis. Nulla di tutto questo, compreso l’esilarante modo di catturare l’entità cantando una ninna nanna, compare tra le pagine del fumetto. Una nota relativa a quando viene menzionata l’altra opzione: sappiamo bene che Fiore non si riferisce alla motosega vista nelle prime puntate, ma a qualcosa di più pericoloso e devastante; come ad esempio il Santo degli Assassini, personaggio comparso nel serial, ma la cui figura e ruolo non sono ancora stati esplicitati al pubblico. Nel fumetto, il Santo degli Assassini è la scelta immediata fatta dagli angeli per recuperare Genesis, che, tra l’altro, non è rinchiusa in una scatola da caffè, ma in una più avveniristica capsula fluttuante.
Il ritorno di Eugene Root (Ian Colletti) dall’Inferno - in cui era stato precedentemente spedito da Jesse - è solo fittizio, come ben presto scopriranno gli spettatori. In fantasma di Eugene diventerà una sorta di amico immaginario di Jesse, ricoprendo il ruolo che su carta è invece dello spirito del cowboy John Wayne, l’attore preferito di Jesse.
Le ferite emotive di Cassidy (Joe Gilgun) sono più profonde delle ustioni che ricoprono il suo corpo: la delusione scaturita per la reazione di Jesse all'aver scoperto la sua natura vampiresca è troppo forte, tanto da spingere l’irlandese a regredire a uno stato animalesco. Il suo recupero, fisico e psicologico, sarà merito di Tulip (Ruth Negga), che lo nutrirà con sangue e carne viva (quella di un povero cane e di altre bestie). Per quanto brutale e toccante, nulla di tutto ciò compare nel fumetto.
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