Chrono DoubleDuck #13: Il trionfo dell’amore

Nuovo appuntamento con Chrono DoubleDuck, la rubrica dedicata alle storie di Paperino agente segreto!

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Titolo: DoubleDuck - Il trionfo dell’amore
Prima pubblicazione: Topolino 2886
Data di pubblicazione: 22 marzo 2011
Soggetto e sceneggiatura: Alessandro Sisti
Disegni: Francesco D’Ippolito

Doveva succedere, prima o poi. A furia di lavorare con i membri dell’Agenzia, era destino che Paperino finisse per assorbirne non solo i trucchi del mestiere, ma anche i vizi e i difetti. E in un ambiente dove tradimento e l'inganno sono all’ordine del giorno, in cui abbiamo visto praticamente ogni membro dell’Agenzia fare il doppio (o triplo) gioco e farci dubitare della loro reale fedeltà, poteva non arrivare il turno di Double Duck di tradire - apparentemente - i suoi capi e i suoi colleghi? Ovviamente no! Apparentemente.

Ma andiamo con ordine. Paperino e Kay K. vengono inviati a Berlino, all’Altes Museum, dove si sta organizzando il trasporto per una mostra all’estero, del famoso capolavoro del grande Scaravaggio, Il trionfo dell’amore. E il quadro ha già rischiato di essere rubato una volta.

Da quando l’Agenzia si occupa di furti d’arte, chiede un inebetito Paperino? Non se ne occupa, conferma Head H. Ma l’aspirante ladro è un uomo dell’Organizzazione. Se i nemici sono interessati al quadro, è segno che l’opera va tenuta d’occhio con attenzione.

Paperino e Kay K. sono quindi nella capitale tedesca, sotto le mentite spoglie del conte Paolino Guanza di Piuma e della sua fidanzata, per tenere d’occhio il quadro e anticipare le mosse dell’Organizzazione.

C’è qualcosa che non va, però, nel comportamento di Double Duck. E per Kay K., spia scaltra e navigata, non è difficile scoprire che il nostro sta facendo il doppio gioco con Ramiro Burton, capo della rinnovata Organizzazione. E offre il suo aiuto nel rubare l’opera d’arte in cambio di una posizione di comando nell’Organizzazione.

Kay K. riesce con successo a mettere i bastoni fra le ruote a Paperino e ai nemici. Ma la verità non tarda ad arrivare. Il Grande Capo in “persona”, che come sappiamo - ma Kay K. ignora - è un’intelligenza artificiale basata sulla personalità e sull’aspetto fisico di Paperino, si è finto proprio Double Duck nel mandare un videomessaggio all’Organizzazione, promettendo di passare dalla loro parte e aiutarli nel furto de Il trionfo dell’amore.

Scoperte la carte, prende il via il tradizionale inseguimento da parte dei brutti ceffi dell’Organizzazione ai danni di Double Duck e Kay K, che viene risolto a favore dei nostri dal tempestivo intervento dell’agente locale berlinese, 8-Otto.

Il quadro arriva a destinazione ma, inaspettatamente, non contiene nessun misterioso codice cromatico con segreti dell’organizzazione, come promesso a Paperino da Ramiro Burton. I nemici, ragiona il nostro, parevano però più interessati all’imballaggio del quadro, che all’opera stessa… è infatti nel polistirolo si nasconde la Kommand Key, la chiave elettronica che controlla l’intero apparato informatico nemico.

Come sempre, però, se finisce bene per Double Duck, non si può dire altrettanto per Paperino: un paparazzo ha fotografato lui e Kay K. a braccetto al museo berlinese. Paperina non ne sarà felice e il nostro chiederà di essere riassegnato subito a una nuova missione, piuttosto che tornare a Paperopoli e affrontare le ire della fidanzata!

CHRONO DOUBLEDUCK:

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