Chrono DoubleDuck #10: Chi ha incastrato Double Duck?

Nuovo appuntamento con Chrono DoubleDuck, la rubrica dedicata alle storie di Paperino agente segreto!

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Titolo: DoubleDuck - Chi ha incastrato Double Duck?
Prima pubblicazione: Topolino 2871
Data di pubblicazione: 7 dicembre 2010
Soggetto e sceneggiatura: Teresa Radice
Disegni: Stefano Turconi

Come da titolo, qualcuno sta tentando di incastrare Paperino! La polizia, infatti, bussa alla sua porta con un mandato d’arresto. L’accusa: aver rubato dal Museo Van Coq, il famoso quadro Le girasogliole che era stato appena riportato in Olanda dal vicedirettore del Museo, Ludwig Van Der Welt.

C’è un solo problema: Paperino non è mai stato in Olanda! Per sua fortuna, Kay K. - sotto le mentite spoglie di poliziotta - riesce a far sfuggire Double Duck all’arresto per portarlo con sé… proprio ad Amsterdam, dove - scopriamo - possiede un appartamento.

L’accordo è che Paperino rimanga nascosto a casa di Kay K. fino a quando la papera non avrà fatto luce sul mistero.

Ovviamente, il nostro non ci sta! Così, mentre Kay K. è impegnata a cercare indizi nell’ufficio del direttore del museo, Abel Konnery, Paperino si finge un giornalista per poter prendere parte alla conferenza stampa tenuta dal vicedirettore, dove qualcuno accusa i vertici del museo di nascondere qualcosa, in quanto il quadro rubato è un falso. E lo sa bene, lui, dato che l’ha dipinto: si tratta infatti di Vincent Van Coq in persona!

Double Duck, scoperto e inseguito da dei loschi figuri, viene salvato da una Kay K. affatto sorpresa che il collega non abbia seguito le sue indicazioni. Nuovamente nell’appartamento della ragazza, Paperino viene incidentalmente a sapere qualcosa che non poteva aspettarsi. O forse sì? In fondo è un’avventura di DoubleDuck: il doppio gioco è dietro l’angolo!

A quanto pare è stata proprio Kay K. a rubare Le girasogliole, sfruttando una diavoleria di Gizmo per lasciare le impronte digitali di Paperino sul quadro. Kay K., messa alle strette, ammette la sua colpevolezza. Ovviamente il fine ultimo non era incastrare Paperino, quanto il direttore del Museo Van Coq, Abel Konnerysuo padre (!), nonché “ladro gentiluomo”. Il furto della copia de Le girasogliole, infatti, non era che uno stratagemma di Konnery per nascondere un microchip rubato, su commissione, dai laboratori segreti dell’Ente Spaziale, in Arizona.

La storia ha un relativo lieto fine: l’originale de Le girasogliole è tornato al suo posto al museo Van Coq, il microchip è stato recuperato e Abel Konnery è stato consegnato alla giustizia. Certo, la figlia Kay (ma sarà poi questo il suo vero nome?) non è felice di aver spedito al fresco il padre, pur colpevole. Ma la reclusione sarà duratura? A giudicare dall’epilogo della storia, pare proprio di no!

Curiosità: nella quinta vignetta della quattordicesima tavola del fumetto, fanno la loro apparizione gli autori, Teresa Radice e Stefano Turconi, in versione “papera”.

CHRONO DOUBLEDUCK

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