Chrono Asterix #2: Asterix e il falcetto d'oro

Asterix e Obelix viaggiano fino a Lutezia per procurare un falcetto d'oro al druido Panoramix, ma si ritroveranno a indagare su un rapimento...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Dopo Asterix il gallico, René Goscinny e Albert Uderzo compiono una mossa sorprendente e mandano il protagonista in trasferta, invece di sfruttare il ricco cast di comprimari appena introdotto nella storia d'esordio che sembrava aspettare soltanto di essere approfondito. I due autori hanno infatti il timore che la serie possa ristagnare tra i confini del villaggio dei Galli e i quattro accampamenti romani circostanti; decidono così di introdurre - fin dalla seconda avventura - un filone che si alternerà alle trame ambientate nel loro paese natale, portando Asterix e Obelix a girare il mondo.

Sì, perché da Asterix e il falcetto d'oro in poi, il protagonista sarà sempre affiancato da Obelix, non una mera spalla comica o un forzuto assistente che interviene quando finisce la pozione magica, ma un vero e proprio co-protagonista indispensabile nelle storie, al punto che molti lettori identificano la serie a fumetti come "Asterix e Obelix". Il robusto portatore di menhir già in questa avventura dimostra in più occasioni la sua emotività (piange per il rapimento di un cugino che non ha mai incontrato), il suo pensiero collaterale (per certi versi simile a quello del Pippo disneyano) e il suo enorme potenziale umoristico. Questo affiancamento definisce la formula costante del successo francofono, assieme a uno sbalorditivo affinamento della tecnica di disegno, che rende i personaggi molto meno spigolosi dell'episodio precedente e più vicini alle forme tondeggianti su cui si assesteranno i modelli grafici definitivi.

Asterix e il falcetto d'oroLa meta del primo grande viaggio dei due simpatici Galli è Lutezia, ovvero la futura Parigi; questa scelta è esplicativa della volontà degli autori di non attenersi fedelmente alla realtà storica, visto che la futura capitale francese sorgerà soltanto mezzo secolo dopo rispetto al periodo in cui è ambientata la vicenda.

Goscinny e Uderzo cominciano però a ironizzare sulla società moderna, immaginando una versione antica di ciò che Parigi era negli anni in cui stanno realizzando il fumetto: ecco quindi che entrando nel piccolo borgo, limitato alla futura Île de la Cité, Asterix si lamenta dell'aria viziata (versione del 50 a.C. dello smog della metropoli), gli antichi acquedotti romani sono costruzioni moderne che rovinano il paesaggio, e gli imbottigliamenti in autostrada diventano inanforamenti. Inoltre vediamo la XXIV ore di Suindinum, una corsa dei carri con i buoi che anticipa la 24 ore di LeMans; tra i suoi concorrenti Uderzo raffigura la caricatura di Jean Graton, creatore del pilota automobilistico Michel Vaillant protagonista dell'omonimo fumetto. Proprio le caricature di personaggi famosi diventeranno rapidamente un altro elemento tipico della serie, con i lettori impegnati a riconoscere le celebrità dell'epoca: a inaugurare questa tradizione sarà l'attore Charles Muraire, qui raffigurato nei panni del proprietario del ristorante Al sole di Marsiglia.

La passione per il cinema di Goscinny e Uderzo è evidente anche dal soggetto di questa storia, un rifacimento del film poliziesco La grande Razzia; si tratta di un riferimento che oggi potrebbe sfuggire ai più, ma il fumetto viene pubblicato per la prima volta pochi anni dopo l'uscita della pellicola nelle sale, uno dei più maggiori successi cinematografici in Francia. Nel film il protagonista indaga su un traffico di droga, che nel fumetto è diventato un mercato illecito di falcetti d'oro; il druido Panoramix ha infatti rotto il suo falcetto e manda Asterix e Obelix a comprarne uno a Lutezia, ma i due eroi si ritroveranno a dover indagare sul rapimento del produttore, un cugino alla lontana di Obelix.

I protagonisti vivranno un intreccio da film noir, venendo arrestati più volte dai soldati romani che pattugliano le strade di Lutezia, un'eco dell'occupazione nazista durante la Seconda Guerra Mondiale; il meccanismo in realtà scatena un divertente tormentone nel quale è coinvolto anche l'ubriaco compagno di cella di Asterix e Obelix, che nel finale avrà un suo momento di gloria. È interessante la figura del centurione disposto ad arrestare i suoi superiori, responsabili del traffico di falcetti; i romani, così come il clemente Giulio Cesare della prima avventura, non sono rappresentati come un'entità malvagia nella sua interezza, ma ci sono figure corrette e altri individui più subdoli. Il prefetto Gracchius Piendastus - il cui aspetto è basato sull'attore Charles Laughton - è un personaggio pittoresco ma piuttosto improbabile: innanzitutto la figura del prefetto trattava zone più ampie e non avrebbe potuto occuparsi unicamente di Lutezia, inoltre la sua corporatura non sarebbe stata vista di buon occhio da Giulio Cesare, che pensava all'afflosciamento del fisico corrispondesse un afflosciamento dell'anima.

Asterix e Obelix tornano al villaggio col falcetto d'oro ottenuto dopo tanti sforzi, e per festeggiare il successo della loro missione viene organizzato un banchetto intorno al fuoco, il primo di una lunga serie a cui il bardo Assurancetourix sarà impossibilitato a partecipare...

CHRONO ASTERIX

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