Behind Preacher 1x01: Pilot

L'analisi della serie televisiva del canale AMC basata sul capolavoro Vertigo di Garth Ennis e Steve Dillon: Preacher!

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Spoiler Alert
L’abbiamo tanto attesa e finalmente è realtà: ecco giungere la serie TV targata AMC dedicata a uno dei fumetti DC Comics/Vertigo che ha segnato gli anni ’90: Preacher, scritto dall’iconoclasta e irriverente Garth Ennis disegnato da Steve Dillon con copertine di Glenn Fabry. Grazie all’impegno di Evan GoldbergSeth Rogen e dello sceneggiatore Sam Catlin possiamo assistere ai primi 60 minuti circa del pilot che ci introducono nella non facile trasposizione di un’opera così dissacrante, blasfema, ricca di humour nero e fiumi di sangue.

Preacher: Texas o Morte, copertina di Glenn FabrySiamo nel nostro sistema solare e un’entità attraversa lo spazio profondo lasciando dietro di sé una scia di distruzione. Se ci si sofferma ad ascoltare bene i suoni di questa scena si distingue chiaramente il pianto di bambino, un forte richiamo all'identità dell'essere in questione, per come è stato ritratto nelle pagine del fumetto di Ennis e Dillon. Prima di unirsi a Jesse Custer (Dominic Cooper) alla fine dell'episodio, il suo viaggio lo porterà in Africa e in Russia per giungere poi negli Stati Uniti, presso una chiesa di Scientology e infine in Texas (questi segmenti sono una novità introdotta per la serie TV). Piccolo omaggio degli autori al vestiario del Jesse cartaceo: il prete africano indossa i caratteristici pantaloni bianchi e la camicia nera che il protagonista sfoggia nei primi albi.

Un bambino, suo padre inginocchiato di fronte a lui e poi uno sparo. Un sogno ricorrente che risveglia Jesse riportandolo alla realtà dopo l’ennesima sera trascorsa attaccato a una bottiglia. Il tempo di sistemare il colletto, recuperare il sermone da leggere e dirigersi in chiesa, dove ad attenderlo troverà la solita annoiata e disinteressata schiera di fedeli. Di sicuro Jesse non fa nulla per recuperare le pecore del suo gregge con la sua condotta tutt’altro che da seguire.

Siamo nel profondo Texas, ad Annville. Cooper è credibile nel ruolo di Jesse Custer, sebbene le differenze estetiche con la sua controparte cartacea siano evidenti: la barba incolta, i capelli più corti e una corporatura più tarchiata rispetto alla figura longilinea tratteggiata da Dillon. In questa prima puntata non conosciamo molto di lui e del suo passato (se escludiamo l'incubo/flashback con il padre), ma è chiaro che ci troviamo di fronte a un uomo combattuto, segnato sia nel corpo che nell’anima da una vita di eccessi (le cicatrici sulla schiena, gli incubi ricorrenti) che potrebbe aver perso la fede.

Notiamo con piacere che la canzone di apertura è Time of the Preacher di Willie Nelson, pezzo che dà il titolo alla prima storia del fumetto in cui viene citato da Ennis parte del testo. Quando Jesse si sveglia possiamo notare sulla sua schiena un tatuaggio uguale a quello che appare sul polso dell’assassino del padre. Chi ha letto il fumetto sa che quello è lo stemma della famiglia L’Angelle. Ci torneremo, come avremo modo di approfondire la figura del Santo degli Assassini, personaggio fondamentale dell'opera prima che però non appare in questo pilot; la sua sagoma è però riconoscibile sulla bottiglia di whiskey che si è scolato Jesse la sera prima.

L’uccisione del padre di Jesse è uno degli incubi che torna ripetutamente. A metà puntata ci viene svelata una porzione più ampia di dialogo in cui John Custer (Nathan Darrow) chiede a suo figlio di promettergli di essere una brava persona.

Devi essere uno dei buoni, perché di cattivi ce ne sono già troppi.

È uno degli ultimi scambi di battute tra Jesse e il padre anche nel fumetto, dove però quest'ultimo non è un prete, ma un reduce dal Vietnam. Differente è anche l’età del giovane Jesse quando assiste a questa scena: cinque anni nella versione cartacea, quasi adolescente nel serial. Prima dello sparo John ordina al figlio di non piangere:

Smettila. I Custer non piangono. Lottano.

Anche qui dobbiamo registrare qualche piccola differenza: in Preacher di Garth Ennis e Steve Dillon Jesse cerca di non piangere perché è John Wayne a non farlo mai. Il celeberrimo attore, come vedremo, è una figura fondamentale nella psicologia del protagonista.

Preacher: Tulip a confronto

Uno dei personaggi che nelle mani di Catlin subisce un restyling profondo è Tulip O’Hara (Ruth Negga). La bionda diventa una mulatta dai capelli scuri e un fisico decisamente meno prorompente rispetto alla sua controparte a fumetti. Le differenze non si fermano qui: in questo primo episodio Tulip è protagonista di molte scene d’azione, inseguimenti, scontri corpo a corpo, financo la creazione di un bazooka. Questo aspetto che la rende una macchina da guerra inesorabile non è presente in maniera così marcata ed evidente nella serie Vertigo, per quanto la ragazza sia un'esperta di armi da fuoco (il padre l'ha infatti cresciuta come se fosse un maschio).

Preacher Special: The Story of You-Know-Who #1, copertina di Glenn FabryI vecchi trascorsi tra Jess e Tulip caratterizzano le dinamiche del loro primo incontro dopo qualche tempo. La ragazza accenna a Jesse del recupero di una mappa, che scopriamo in un dettaglio essere di proprietà della Grail Industries. Grail ("Graal" nelle edizioni italiane) è anche il nome di un'organizzazione religiosa molto importante nel fumetto originale.

La scena viene ben presto rubata dal vampiro irlandese Cassidy (Joe Gilgun), la cui figura è aderente con quella del fumetto, sebbene, tra le pagine dei comic-book non abbia le braccia e il corpo ricoperti da tatuaggi e indossi sempre gli occhiali da sole per nascondere il suo impressionante sguardo. Nella serie TV Cassidy si unisce a Jesse e Tulip dopo che si sono ritrovati, mentre nel fumetto sono la ragazza e il vampiro a incontrarsi a Dallas per poi ritrovare casualmente il Predicatore sulla loro via. Una cosa è certa: dopo un iniziale fraintendimento, anche nel serial sarà una rissa a far crescere il rapporto tra Cassidy e Jesse.

In questa prima puntata vengono introdotti gradualmente tutti i personaggi della serie. Facciamo quindi la conoscenza con lo sceriffo di Annville, Hugo Root (W. Earl Brown), decisamente in sovrappeso rispetto alla sua controparte cartacea, e di Eugene Root (Ian Colletti) - meglio noto come Faccia di Culo (Arseface) nel fumetto - le cui fattezze, per quanto funzionali, sono decisamente edulcorate e meno brutali di quelle disegnate da Dillon. Un’altra differenza è rappresentata dalla presenza della mamma di Eugene (che vediamo imbambolata davanti alla TV), che nel fumetto è invece “andata via”. Proprio come nei fumetti, anche nel serial AMC le frasi biascicate da Eugene vengono sottotitolate.

In questo primo episodio risultano avvolte nel mistero le due figure che seguono la scia di morte lasciata in giro per il mondo dalla misteriosa entità che andrà a fondersi con Jesse, due personaggi che i lettori del fumetto conoscono con i nomi di Fiore (Tom Brooke) e DeBlanc (Anatol Yusef). Ci torneremo.

Fiore e DeBlanc

Chiudiamo la disamina di questo primo numero con alcuni personaggi parzialmente modificati rispetto alla fonte o completamente inediti: la moglie di Donnie Schenck (Derek Wilson), Betsy (Jamie Anne Allman), subisce violenze fisiche dal marito in un rapporto che piega verso il sadomaso. Entrambi lavorano presso il mattatoio di Odin Quincannon, e non appaiono nel fumetto. Betsy potrebbe però essere un adattamento del ben più controverso personaggio Miss Oatlash, avvocato di Quincannon che idolatra Adolf Hitler ed è amante del sadomaso. Ted (Brian Huskey) ed Emily Woodroow (Lucy Griffiths) sono altri personaggi aggiunti che ampliano il cast con stereotipi grotteschi legati in maniera morbosa e deviata alla chiesa.

Preacher

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