Chrono Star Wars #61: Dawn of the Jedi
Dawn of the Jedi rappresenta l’ultima grande opera Dark Horse della coppia d'oro del fumetto starwarsiano: John Ostrander e Jan Duursema
Serie da 15 numeri
Testi: John Ostrander
Chine: Dan Parsons
Colori: Wes Dzioba
Copertine: Jan Duursema, David Michael Beck, Rodolfo Migliari, Gonzalo Flores
Dawn of the Jedi rappresenta l’ultima grande opera della coppia d'oro del fumetto starwarsiano, che con i suoi lavori si é attestata a livelli qualitativi che nessun altra produzione è riuscita a raggiungere, tanto nel vecchio Expanded Universe, quanto - ancor meno - nel nuovo "Canone".
Se già in Legacy c'era l'ambizione di creare una nuovo mitologia, sfruttando la libertà d’azione data dall’operare in un’era mai esplorata prima e dando vita a dinamiche e intrecci inediti, qui le possibilità sono addirittura superiori. Si tratta di andare alle radici stesse del mito e narrare, come suggerisce il titolo, la genesi stessa di uno degli elementi più caratteristici dell’universo narrativo di George Lucas: l’Ordine dei Cavalieri Jedi!
Il setting temporale è di circa 36.000 anni antecedente le pellicole sugli Skywalker, ovvero ben 11.000 anni prima della nascita stessa della Repubblica. Il luogo principale è il pianeta Tython, dove essere sensibili alla Forza, provenienti da tutta la galassia, vengono portati viaggiando a bordo dei misteriosi Tho Yor.
Fin dall'inizio della storia è chiara la volontà di Ostrander di ripescare nomi e termini direttamente dalle prime bozze della sceneggiatura di quello di che sarebbe diventato il primo lungometraggio stellare di George Lucas.
Ed ecco, quindi, vedere in scena i monaci Dai Bendu, antenati dei “moderni” Jedi. O osservare nel cielo di Tython le sue due lune, Ashla e Bogan, che portano il nome stesso di quelli che - millenni dopo - saranno conosciuti come il Lato Luminoso e il Lato Oscuro della Forza.
Al di là dei rimandi nei nomi, però, la galassia delle origini è un luogo molto diverso da quello a cui siamo abituati. Non vi è, in questo periodo storico, la distinzione tra Jedi e Sith, adepti della luce e della tenebre. I Je'daii, infatti, (questo Il nome dei primi fruitori della Forza) cercano l’equilibrio tra Ashla e Bogan, accettando entrambe le nature dell’energia mistica.
Questi “equilibristi” della Forza, quindi, giudicano schiavo tanto chi è succube del solo Lato Oscuro, quanto chi è troppo sbilanciato verso la luce.
Le bozze di Lucas non sono, però, l’unica fonte a cui gli autori attingono: la fortunata serie di videogiochi Knights of The Old Republic, ad esempio, fornisce la razza dei Rakata, antichi dominatori della galassia e primi costruttori dell’iperguida. Nonché al comando dei temibili Force Hound che vanno a caccia di Je’daii per loro conto!
Quegli stessi Hound che impugnano le prime lightsaber, o meglio forcesaber, che un giorno i Jedi erediteranno.
Una serie, insomma, che gioca molto sulla fascinazione dello scavare alle radici del mito, di mostrarci come ciò che conosciamo ha assunto le caratteristiche note. Ed è di sicura emozione assistere al primo duello Jedi della “storia”. O a vedere pronunciare, per la prima volta, le parole che da sole definiscono Star Wars: “che la Forza sia con te!”
Equilibrio della Forza
Lato Chiaro
Il fascino della genesi stessa di Star Wars, in mano ai due più grandi narratori stellari di sempre: John Ostrander e Jan Duursema.
Lato Oscuro
Come tutte i progetti nati poco prima dell’acquisizione della LucasFilm da parte della Disney, anche Dawn of the Jedi è andato incontro ad una fine prematura.
Giudizio Finale
Un’occasione unica per far luce sulle origini degli elementi portanti della galassia lontana, lontana. Imperdibile.
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