Batman: Europa Uncut 1, la recensione

Abbiamo recensito per voi il numero 1 di Batman: Europa Uncut, esordio italiano dell'attesissima miniserie realizzata da Lee, Casali, Camuncoli e Azzarello

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


Condividi

Ci sono opere la cui gestazione è lunga e travagliata e il dilatarsi dei tempi di pubblicazione relega nell'insieme delle possibilità, delle chimere, delle leggende metropolitane. Ci sono voluti quasi 20 anni per ascoltare Chinese Democracy dei Guns N' Roses, 7 per lo speciale Tex: La Valle del Terrore di Magnus, e dopo “soli” 13 anni possiamo leggere questo Batman: Europa, miniserie in quattro numeri che ha rischiato di restare intrappolata nella ragnatela delle buone intenzioni rimaste tali. L’idea di un’avventura del Cavaliere Oscuro ambientata nel Vecchio Continente nasce nel 2004, da un’idea di Jim Lee, in soggiorno in Italia, Brian Azzarello e Matteo Casali. Il progetto subisce ritardi, sospensioni, per anni non se ne parla fino allo scorso novembre, quando il primo numero fa il suo esordio in America. Ora RW-Lion decide di portare in Italia questa interessante miniserie

Durante uno dei tanti scontri con uno dei villain di secondo livello, Killer Croc, Batman avverte degli strani dolori, dei mancamenti che rischiano di compromettere l’esito dello scontro stesso. Di ritorno alla Bat-Caverna si rende conto, coadiuvato dal fedele Alfred, che un virus ha colpito sia il suo sistema informatico sia il suo corpo al quale resta una settimana scarsa di vita. Il focolaio di questo male, denominato Colossus, viene individuato a Berlino dove il nostro si dirigerà. Ma una volta giunto nella capitale tedesca i colpi di scena non mancheranno e un macabro destino lo attende: la speranza di trovare un antidoto a questo virus passa attraverso un’alleanza con il suo antagonista per antonomasia, il Joker, anch’egli colpito da Colossus. Prossima tappa Praga, alla ricerca della mente dietro questo folle piano.

Lo sviluppo della trama, come visto, non si discosta eccessivamente da quanto visto negli innumerevoli albi stand-alone che in questi anni hanno caratterizzato la produzione narrativa del Cavaliere Oscuro. Lo schema, quindi, è quanto di più classico ci possa essere e anche la stessa alleanza con il Joker non rappresenta una novità. Il lavoro di Azzarello e Casali esalta la componente umana del personaggio, il quale non perde la sua proverbiale freddezza e lucidità, ma mantiene la capacità di analisi per le sue indagini. In questo primo capitolo vengono gettate le basi per i prossimi sviluppi, spunti credibili e funzionali che porteranno questo strano dinamico duo a intraprendere un percorso a tappe in località esotiche del tutto inedite. E forse proprio questo è l’aspetto più innovativo di questo progetto. La presenza dell’ennesima minaccia spinge Batman a lasciare località a lui familiari e più congeniali per lanciarsi alla scoperta di luoghi impregnati di secolare storia e tradizione. Berlino, in particolare, è uno snodo importante tra le brutture di un passato fatto di guerra, morte e sofferenza e un futuro costruito sulla speranza, sulla memoria, sul superamento del dolore. Le due anime della città, che ha conosciuto la gloria, la distruzione e che ancora oggi è segnata dalla cicatrice di quel Muro che rivive solo nei ricordi e nelle testimonianze rimaste, sublimano il rapporto tra Batman e il Joker, un passato fatto di scontri mortali, battaglie infinite che adesso vengono accantonate per inseguire un fine comune: la salvezza di entrambi.

Berlino, dunque, come crocevia di questa alleanza, Berlino che rivive negli splendidi disegni di Jim Lee nati sui layout di Giuseppe Camuncoli. L’aspetto grafico del volume è senza dubbio quello più allettante di questo primo numero. La dinamica plasticità di Lee, la monumentalità di certe sue pose e inquadrature rivive anche nelle splendide architetture ritratte che offrono una scenografia che ben si adatta al personaggio. Le tavole vengono volutamente lasciate prive di inchiostro quasi a voler omaggiare la tradizione pittorica europea, contribuendo a conferire un ulteriore grado di fascinazione alle illustrazioni. Le pagine hanno una struttura regolare, figlie del lavoro di Camuncoli, adattando il numero di vignette alle diverse fasi tensive della trama, non disdegnando soluzioni a tutta pagina per accentuare i passaggi focali della trama. Nell’edizione Uncut dell’albo è possibile ammirare gli studi e i layout di Camuncoli e scoprire il dietro le quinte di questo progetto.

Se il buongiorno si vede dal mattino questo Batman: Europa si presenta come un’opera interessante che trova il suo punto di forza nell’impatto visivo. Aspettiamo fiduciosi le prossime uscite sia per capire come una figura così iconica come quella di Batman saprà integrarsi con ambientazioni nuove e reali (il Cavaliere Oscuro ha quasi sempre operato a Gotham, una città immaginaria), sia per scoprire come una sceneggiatura dall’impostazione classica saprà svilupparsi e presentare spunti di originalità e attrattiva, evitando così di scadere nel banale, nel già letto.

Continua a leggere su BadTaste