Tex Romanzi a Fumetti 3: Painted Desert, la recensione
Dopo Frontera! Mauro Boselli firma i testi di Painted Desert, che vede alle matite una delle colonne storiche di Dylan Dog: Angelo Stano
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Dopo Frontera! è ancora Mauro Boselli a firmare i testi di Painted Desert, che vede alle matite una delle colonne storiche di Dylan Dog: Angelo Stano. Il terzo cartonato alla francese della giovane testata Tex Romanzi a Fumetti, ci offre quindi la possibilità di ammirare al lavoro un altro talento di assoluto livello e insolito per il nostro ranger. Il risultato tuttavia, proprio per il volere del disegnatore è, tra quelli finora visti nella prestigiosa e sperimentale collana, il più vicino agli stilemi che siamo abituati a ritrovare sulla serie regolare: una storia che non deluderà nessun fan del personaggio, quelli legati alla tradizione e gli amanti dell'innovazione.
Lo avrete capito, si tratta di un soggetto classico e di una collocazione temporale nella continuity attuale, a differenza delle due precedenti graphic novel, incentrate sulla gioventù del protagonista. Anche la sceneggiatura possiede un ritmo e una prospettiva ben riconoscibile dai lettori abituali, seppur sia stata abbandonata la tipica soluzione bonelliana della tavola, per abbracciare la gabbia a 12 vignette franco-belga, ideale per il formato del volume.