Howard il Papero vol. 1: Ma che quackio...?!, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo volume di Howard il Papero, di Chip Zdarsky e Joe Quinones, edito da Panini Comics

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Immaginate di essere un papero (antropomorfo). Immaginate di essere l'ultimo della vostra razza, prigioniero di un universo a voi estraneo. Immaginate, ancora, che questo universo sia costellato di esseri umani (e non) in possesso di straordinarie abilità, supereroi e supervillain che si trovano a ogni angolo (specie se vivete a New York), mentre voi non avete alcun superpotere: siete solo un normale papero con una buona parlantina.

Sono queste le premesse della nuova serie di Howard Il Papero targata All-New Marvel NOW!, che riporta in scena da protagonista uno dei personaggi più bizzarri della Casa delle Idee, divenuto un vero e proprio cult grazie alla leggendaria testata degli anni ’70 scritta da Steve Gerber, uno dei lavori di critica politica e sociale più rilevanti della Nona Arte, specie perché collocata in un contesto narrativo supereroistico, ossia pop e mainstream per eccellenza.

Per dar nuova vita a questo personaggio bizzarro e grottesco è stato chiamato uno dei fumettisti più folli (nell’accezione più positiva del termine), incaricato di scriverne i testi: stiamo parlando di Chip Zdarsky, autore canadese divenuto particolarmente noto negli ultimi anni per aver co-creato la serie Image Comics Sex Criminals insieme a Matt Fraction. Ai disegni, inoltre, troviamo impegnato un artista di tutto rispetto come Joe Quinones. Le premesse perché Howard il Papero potesse essere un buon fumetto, insomma, c’erano tutte sin dal principio. E fortunatamente le aspettative non vengono disattese nella lettura del primo volume della serie, intitolato Ma che quackio...?!

La storia trova subito il protagonista impegnato nella sua professione di (modestissimo e squattrinato) detective privato, alla ricerca di un caso. La sede operativa di Howard è proprio a New York, la città dei supereroi per eccellenza dell’universo Marvel. L’ufficio del Nostro si trova inoltre in un edificio nel quale vi è anche lo studio legale dell’avvocato Jennifer Walters, alias She-Hulk, uno dei comprimari di questo volume. Conosciamo subito, inoltre, anche una ragazza molto particolare di nome Tara, che di professione fa la tatuatrice, e sembra nascondere più di un segreto: nel prosieguo della narrazione, la giovane finirà per divenire la nuova spalla di Howard, forgiando così un “dinamico duo” dalle grandi potenzialità.

Il signor Papero viene ingaggiato da un misterioso uomo per recuperare un apparentemente anonimo ciondolo, finito nelle mani della ladra Felicia Hardy, la Gatta Nera. La ricerca di Howard mette in moto una serie di sfortunati eventi che comporteranno, tra le altre cose, viaggi nello spazio, battaglie contro pericolosi vecchietti sotto ipnosi e molto altro ancora, sino alla minaccia finale rappresentata dal potentissimo Guanto dell’Abbondanza e dal suo insospettabile possessore. Ospiti speciali, oltre alla già citata She-Hulk, sono: Spider-Man (mai raccontato in maniera più ironica e spassosa), i Guardiani della Galassia, il Dottor Strange, i Fantastici Quattro e altri ancora, in una colorata commedia molto poco seria, ma mai stupida, che saprà divertire tutti.

Gran bel lavoro, quello fatto da Zdarsky in fase d’impostazione della storia e di scrittura della stessa: l’autore abbandona il registro della satira politica (anche se un paio di sottili invettive sociali ci sono) concentrandosi maggiormente sull’aspetto ironico, comico e pop di un personaggio come Howard, incaricato di fatto di essere, suo malgrado, testimone di tutte le stramberie e i nonsense di un mondo popolato da personaggi morsi da ragni radioattivi, donne che si trasformano in gigantesse verdi, procioni parlanti e così via. Del resto, è lui stesso un papero parlante in un mondo (super)umano, motivo per il quale l’autoironia non manca mai, per quanto Howard rappresenti (in questa serie più che mai) il punto di vista dell’uomo comune in un universo che di comune ha ben poco.

Oltre a scrivere storie appassionanti e divertenti, il buon Chip si dimostra un attento e preciso conoscitore della materia trattata, imbastendo una trama coerente ed efficace, che si muove in maniera armonica nei vari vicoli, anche quelli meno noti, della continuity Marvel. Zdarsky è uno che ha fatto i compiti a casa prima di mettersi al lavoro su questo progetto, e questo si vede, anche perché la narrazione decolla progressivamente, dopo una fase iniziale di carburazione. Apprezzabilissimo il colpo di scena finale che riguarda uno dei personaggi principali, e che va a pescare da una delle storie Marvel più bizzarre del passato, sostanzialmente riscrivendone una parte con una bella operazione di retcon. Ciliegina sulla torta, infine, sono le storie brevi che si trovano in coda ad alcuni degli episodi: poche pagine di ilarità che di certo non dispiacciono, disegnate da più artisti.

Proprio il disegnatore regolare di Howard Il Papero, Joe Quinones, è un’altra delle note maggiormente positive del volume. L’artista ci regala tavole (e copertine) davvero incantevoli, caratterizzate da uno stile pulito e dettagliato, con un retrogusto vintage e uno storytelling molto efficace. I due autori si sono evidentemente divertiti a lavorare alla serie, cosa che si evince dalle numerose chicche sparse qua e là in questa storia che va letta con grande attenzione per essere apprezzata al meglio.

In conclusione, e senza dubbio alcuno, possiamo asserire che Howard Il Papero è uno dei progetti più originali e riusciti dell’era All-New Marvel NOW! e che riporta in scena al meglio in chiave moderna un personaggio molto, molto interessante. Attendiamo ora di scoprire quello che accadrà nei prossimi episodi della serie, i quali si svolgeranno nell’Universo Marvel post-Secret Wars.

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