Chrono Star Wars #52: Legacy
Cavalieri Imperiali, una rinata confraternita Sith e il destino di Cade Skywalker... Star Wars: Legacy è il più grande affresco di John Ostrander!
Serie regolare di 50 numeri
Autore: John Ostrander
Colori: Brad Anderson
Copertine: autori vari
Pochi progetti fumettistici a tema Star Wars hanno riscosso la risonanza e l’apprezzamento della serie Legacy, durata cinquanta numeri e pubblicata dalla Dark Horse dal 2006 al 2010. I fattori che hanno fatto di Legacy uno dei punti più alti della produzione starwarsiana della casa editrice dell’Oregon sono principalmente due: il primo va senz’altro individuato nel team creativo di John Ostrander e Jan Duursema. Ormai un team affiatato ed esperto, che vantava al suo attivo numerose produzioni stellari ambientate per lo più nel periodo dei prequel, il duo raccoglie in Legacy tutto ciò che aveva seminato nelle serie precedenti, collegando passato e futuro in un minuzioso gioco di rimandi, collegamenti e sviluppi che contribuisce non poco a rinsaldare la pur barcollante continuity del vecchio Universo Espanso.
Il secondo motivo è senz’altro il periodo in cui la serie viene commissionata: siamo nel 2006 e con la recente uscita de La Vendetta dei Sith l’esperienza cinematografica di Star Wars sembrava essersi conclusa definitivamente. Gli eventi fissati nei sei film fornivano finalmente un panorama completo in cui i vari autori potevano muoversi con più libertà senza timore di contraddire o pestare i piedi a ulteriori, futuri momenti cinematografici; se a questo aggiungiamo un ulteriore distaccamento di Lucas da parte della sua opera, che considerava ormai conclusa, gli spazi per proseguire le vicende dell’universo starwarsiano si facevano improvvisamente molto più vasti.
Ostrander sfrutta al massimo questa libertà, e proprio per evitare ulteriori lacci e lacciuoli con le sofferte e affolatissime vicende degli anni successivi al Ritorno dello Jedi decide di spingersi nel futuro più remoto, oltre cento anni dopo la guerra civile galattica delle pellicole originali. In essenza, compie per il futuro quello che Tom Veitch venti anni prima aveva compiuto per il passato, reclamando una fascia temporale inesplorata e concedendosi il lusso di scrivere pressoché da zero un’ambientazione dal sapore stellare che, pur tenendo conto degli elementi e delle atmosfere irrinunciabili dell’ambientazione, consentisse di fabbricare un nuovo mondo.
Da questo punto di vista, l’operazione è brillantemente riuscita: la galassia di Legacy è un luogo potente e affascinante, dove la curiosità di vedere in cosa si è evoluta la comunità galattica si mescola alla sensazione di sfida fornita da un’ambientazione avvincente e pericolosa. Siamo ben lontani dagli anni della decadenza Imperiale in cui gli eroi della Nuova Repubblica sedevano comodamente arroccati a Coruscant col solo cruccio di dover sopprimere l’ammiraglio o l’adepto di turno che sognava di ripristinare la gloria perduta. La galassia di Legacy torna a essere un luogo affascinante e misterioso, dove nessuna delle forze contrapposte che si contendono il controllo ha il dominio completo e dove vigono scenari di sopravvivenza basilare e di ingiustizie sommarie che danno all’ambientazione un vago sapore post-apocalittico.
Ostrander gioca coi pezzi delle ambientazioni passate orchestrando uno scambio di ruoli che a volte può sembrare addirittura blasfemo, ma che scombinando le carte in tavola riesce a rendere nuovo anche quello che sembrava vecchio: l’Impero dei tempi andati (ora retto dalla dinastia dei Fel: il barone Soontir deve averne fatta, di strada!) è un’organizzazione nobile e onorevole, dotata addirittura di un suo cavalierato che echeggia quello Jedi dei tempi antichi. I Jedi, dal canto loro, sono bersaglio di una nuova estinzione a opera dei Sith, tornati sulla scena e organizzati in una confraternita più ampia e nutrita dopo avere abiurato la Regola dei Due, ed è il *loro* Impero, comandato dall’inumano Darth Krayt, a costituire la minaccia più grave.
In questo scenario crepuscolare si muove il protagonista della saga, Cade Skywalker, ultimo discendente della dinastia che ci ha accompagnato in quasi tutte le epoche di Star Wars. Come l’ambientazione che lo circonda, Cade è un insieme contraddittorio del bagaglio delle esperienze passate e un enigma da decifrare: ha alle spalle un addestramento Jedi, ma come i suoi predecessori flirta in abbondanza col lato oscuro, si dà alle poco nobili arti della pirateria e del mercenariato, ma è capace di guizzi di eroismo e resistenza inaspettati: un coacervo dei temi principali di tutti i suoi “antenati” che a volte rasenta il limite del fan service, ma che riesce nell’indubbio obiettivo di movimentare le acque ogni volta che la figura di Cade entra in scena, non sapendo mai quali saranno le sue mosse o le sue scelte.
Equilibrio della Forza
Lato Chiaro
Uno dei progetti più interessanti e complessi dello Star Wars a fumetti: una nuova epoca, un nuovo scenario e una nuova lotta, ma le atmosfere, i temi e i ritmi sono al posto giusto. Nessuno dubita che Legacy sia una storia di Star Wars.
Lato Oscuro
La novità assoluta esige un prezzo da pagare: il lettore casuale o chi non ha seguito le opere di Ostrander e Duursema ambientate nelle altre epoche storiche (o anche le altre produzioni idell’universo espanso) perderà molti dei riferimenti incrociati e potrebbe sentirsi un po’ spaesato.
Giudizio Finale
Non si può pretendere di avere un Legacy tutti i giorni, ma queste sono le opere a fumetti di Star Wars che più si lasciano ricordare: ambiziose, avvincenti, con una trama di ampio respiro e sviluppi coerenti con lo spirito e i precedenti della saga. Forse una lettura impegnativa che a volte chiede uno sforzo in più in termini di attenzione, ma che ripaga ampiamente regalandoci una grande storia di Star Wars.
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Si ringrazia lo Star Wars Club Perugia per la collaborazione