Marvel: Gerry Conway e le atmosfere horror della serie di Carnage
Il maestro Gerry Conway avverte l'Universo Marvel: Carnage sta diventando sempre più potente e potrebbe diventare presto una vera e propria minaccia cosmica
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Quando l'editor Nick Lowe e il suo collega Devin Lewis mi hanno proposto una serie su Carnage, pensavano che sarebbe stato grandioso ispirarsi a La Tomba di Dracula, recuperare quel tipo di approccio che avevo mostrato allora. Quindi si è trattato di concentrarsi su Carnage come cattivo della storia e usare come protagonisti coloro che sono sulle sue tracce, i personaggi di cui seguiamo i passi.
Non appena mi sono messo al lavoro, mi sono venute in mente alcune storie di Werewolf by Night, uno dei personaggi che ho creato e una delle serie che ho adorato nella mia carriera. Elemento di grande interesse, per me, in quella storia, era proprio il Darkhold, assieme alla sua misteriosa origine. Quindi ho deciso di rubare l'idea, di usare il libro oscuro come MacGuffin per dare un motivo in più a Carnage di commettere i suoi omicidi. Gli ho dato un obiettivo: acquisire nuovo potere imparando a usare il Darkhold e diventare qualcosa di più di un maniaco omicida.
Un tempo non era difficile tendere una trappola a Carnage, se si era a conoscenza del suo punto debole. Ora non più. Inoltre, con questo suo interesse per le pagine del Darkhold, il personaggio ha le potenzialità per diventare una vera e propria minaccia per l'intero Universo Marvel. Che si giunga o meno fino a quel punto è ancora da scoprire, ma certamente questo rende la serie ben più di una storia dell'orrore.
Carnage potrebbe ottenere poteri semidivini. Il Darkhold è un mistero mai del tutto chiarito. Per un sacco di lettori è qualcosa di sconosciuto, dato che non ha fatto parte delle storie Marvel in maniera prominente negli ultimi tempi. Quindi, man mano che Cletus ne rivela i segreti, chissà quali porte e quali possibilità si possono aprire di fronte a noi?
Il suo rapporto con la controparte speculare a quello di Carnage, tra umano e simbionte. Jameson è l'altra faccia della medaglia rispetto a Cletus Kasady: entrambi hanno un mostro dentro di sé, ma uno fa di tutto per liberarlo mentre l'altro vive nel terrore che la cosa accada.
Un altro elemento di oscurità, nella storia, è l'arrivo di Eddie Brock, con il suo simbionte, Toxin. Adoro scrivere il personaggio di Eddie, perché non sai mai da che parte stia davvero. Diciamo che ha una morale di scambio: fai qualcosa di buono per lui e forse potrebbe ricambiarti il favore. Se questo voglia dire che ci si può fidare, impossibile dirlo. Ma è un uomo di fede, per quanto maniaco, e questo è un aspetto importante in una storia in cui è coinvolto il Darkhold col suo portato di misticismo.
Due personaggi senza poteri sono sulle tracce di Carnage: Claire Dixon, agente F.B.I., responsabile in parte dell'attuale status del maniaco e alla sua caccia soprattutto per senso di colpa; Manuela Calderon, soldato, che ha ragioni personali per seguire le tracce di Kasady, ma anche una relazione contraddittoria con Brock e Jameson.
Ho una teoria su come si faccia a scrivere una buona storia dell'orrore, un'idea che credo appartenga a ogni scrittore di questo genere. Quando hai a disposizione un mostro e personaggi che sono in conflitto con lui, se questi ultimi hanno l'occasione di sfuggirgli in maniera agevole, la storia perde di credibilità. Andatevene, no!? Via di qua!
Il primo arco narrativo mi è servito per intrappolare i miei eroi in una situazione da cui non hanno via d'uscita. Nel secondo, ne creeremo un'altra da cui sarà difficile sfuggire, diciamo così. Non voglio anticipare troppo, ma sarà fortemente coinvolto il mare, nell'ambientazione. Mi piace l'idea dei miei personaggi intrappolati in uno spazio ristretto assieme a una forza della natura instancabile, ma non necessariamente nel modo che vi aspettereste.
Anche il secondo arco narrativo sarà disegnato da Mike Perkins, che incassa da Conway dei notevoli complimenti, dato che lo sceneggiatore gli riconosce gran parte del merito dietro il funzionalmento della serie. Applausi che ogni artista vorrebbe ricevere, vista la grandissima esperienza di Gerry Conway e l'impressionante elenco di grandi disegnatori che gli sono stati colleghi.
Fonte: Comic Book Resources