Marvel, Secret Wars: Brevoort sull'importanza editoriale e narrativa del finale

Il significato dello scontro finale di Secret Wars e degli eventi che lo concludono nelle parole di uno degli editor Marvel più influenti di questi anni

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Attenzione. Quanto segue è un commento dell'editor veterano e oggi anche dirigente della Marvel Comics, Tom Brevoort, agli eventi di Secret Wars, l'evento da poco terminato negli Stati Uniti, che ha ristrutturato dalle basi l'universo narrativo della Casa delle Idee. Si aggiunge alle parole già rilasciate dallo stesso Brevoort sulla genesi dietro le quinte della saga.

Va da sé che ciò che state per leggere è pieno di anticipazioni, note in gergo come SPOILER. Raccomandiamo a tutti coloro che, comprensibilmente, non vogliono sapere cosa succederà nelle pagine che stanno leggendo nell'edizione italiana, di interromprere qui la lettura e passare a un altro degli interessantissimi articoli di BadComics.it

Quanto segue contiene SPOILER.

Non potevano mancare le considerazioni del "direttore dei lavori" di Secret Wars al merito narrativo della creatura di Jonathan Hickman ed Esad Ribic. Ed ecco qui ciò che Brevoort ha da dire sul finale e sulle conseguenze delle vicende avvenute sul Battleworld. Il primo argomento toccato: lo scontro tra Dottor Destino e Reed Richards che ha messo fine alla saga di proporzioni cosmiche.

Secret Wars #8, variant cover CLa loro rivalità è sempre stata il tema che sorreggeva i grandi eventi di Secret Wars. Tutto doveva inesorabilmente condurre a questo, sin dall'inizio. Non c'era altro possibile climax che avesse un senso e credo che ora sia evidente per tutti. Forse siamo riusciti a nascondere in parte la cosa, all'inizio, ma questa doveva essere da sempre la più grande storia dei Fantastici Quattro mai realizzata. Ben, Reed, Sue, Johnny e la Fondazione Futuro ne sono i protagonisti assieme a Destino.

Lui e Reed sono eterni rivali, due lati della stessa medaglia, la cui relazione dura dal 1962. Non abbiamo creato noi questo stato di cose, è un'eredità antica che rendeva inevitabile, sin dalla prima pagina, che il finale della storia fosse questo, e che ha reso emotivamente così appropriato ciò che abbiamo visto.

Quindi non c'era scelta. La prospettiva universale di Secret Wars non poteva che convergere in quella personale dei due arcinemici. Al termine di tutto doveva esserci un uomo che affronta la sua nemesi, il suo avversario. In questo caso, Destino, come fatalmente doveva essere. Nel corso dei numeri #7 e #8, abbiamo tirato le fila in modo che lo sguardo coinvolgesse diversi territori del Battleworld e mostrasse altri protagonisti importanti. Ma, in fondo, sono sempre stati Reed e Destino al centro.

Come fa notare l'intervistatore di Newsarama, Secret Wars è una storia agrodolce per i fan degli FQ. Da un lato mette fuori gioco la famiglia Richards per il prossimo futuro, mentre dall'altro è una sorta di poetico canto del cigno, che la mostra impegnata nel suo viaggio più importante, per ricostruire il Multiverso.

Abbiamo preso questa decisione all'inizio di Secret Wars. L'abbiamo ripetuto un sacco di volte, ma Fantastic Four è una serie storicamente importantissima per la costruzione del Marvel Universe che oggi, semplicemente, non è in grado di comunicare con i nostri lettori in modo efficace come fanno gli X-Men, i Vendicatori e persino i Guardiani della Galassia.

Da tempo, i Fantastici Quattro sono dati per scontati dal pubblico, come una sorta di lascito di un'era ormai finita. Il che non significa che non siano grandiosi personaggi o un punto fermo dell'Universo Marvel. Significa che lo spirito del tempo di oggi, gli eventi che succedono nel mondo contemporaneo non risuonano con l'idea di base che rappresentano e loro sono scivolati lontano dai riflettori.

Realizzando questa grande storia, che almeno per un po' sarà l'ultima che li vede protagonisti, speriamo di costruirci l'occasione di riportarli nei cuori dei fan, di toglierli dalla prospettiva scontata in cui erano scivolati. Ecco il sentiero che abbiamo scelto. Ci ha dato grandi risultati in passato, come al termine di Vendicatori Divisi, quando smettemmo per un paio di anni di pubblicare Thor. Quando la sua serie tornò, fu un grandissimo successo, in parte grazie all'enorme talento di J.M. Straczynski e Olivier Coipel, ma anche perché la gente aveva fame del personaggio. La speranza è di ripetersi.

Inoltre, va ricordato che i personaggi non si sono volatilizzati, non sono morti. Che sia domani, tra un anno o tra cinque, la possibilità e la nostra speranza di rivedere una nuova serie sui Fantastici Quattro sono manifeste. Nel frattempo, quei personaggi rimarranno in gioco in quanto parte delle nostre storie e ancora un fattore nel destino dell'Universo Marvel.

Fonte: Newsarama

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