Marvel, Avengers: Mark Waid tra Standoff e i prodromi di Civil War II
Mark Waid e il futuro prossimo di All-New, All-Different Avengers tra crossover imminenti e una Guerra Civile da costruire
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Ms. Marvel è in predicato di uscire dal team, come avrete letto ultimamente, e sappiate che prima o poi almeno un nuovo componente si aggiungerà a tutti gli altri. Tuttavia continueremo ad avere una squadra di numero abbastanza ridotto. La scelta è consapevole e io e Tom Brevoort l'abbiamo presa a ragion veduta. Dopo gli anni di gestione Hickman che hanno portato formazioni numerosissime degli Avengers in ogni angolo dello spazio, meglio ridurre che aumentare le dimensioni, per consentirci di puntare sui rapporti fra i personaggi.
Riguardo al bacio tra Cap e Thor, mi piacerebbe poter dire che l'idea è stata mia, ma ho memoria di un Jason Aaron che la butta sul piatto durante una riunione dei creativi e di me che mi ci lancio come un topo su una fetta di pizza abbandonata. Sin dall'inizio sapevo cosa avrebbe scatenato, cosa fare con quella scena e quale significato darle. Quando scrivi un fumetto su un team in cui tutti i personaggi hanno una propria serie, non hai potere su di loro come individui, ma solo sulle relazioni che intercorrono.
Per quanto riguarda Standoff, io dovrò occuparmi solo di tie-in, ma sto lavorando, assieme a Gerry Duggan, in maniera strettamente connessa con Nick Spencer, autore del ciclo di storie principale. Sarà nostra responsabilità mostrare il primo incontro dei miei Vendicatori con la Squadra Unione di Uncanny Avengers e impedire che si facciano fuori a vicenda prima che il cattivone di Standoff abbia l'occasione di farlo personalmente.I crossover, per me, rappresentano una sorta di puzzle da risolvere, molto interessante e divertente. Devo capire come fare buon uso di questo grosso pezzo narrativo del Marvel Universe per racontare una storia che normalmente non racconterei. La Marvel è sempre stata molto brava nel darci lo spazio creativo necessario per quanto riguarda i tie-in. Tant'è che, in tanti anni, nessuno mi ha mai costretto a raccontare qualcosa che non mi piacesse.
La differenza tra Adam Kubert e Mahmud Asrar? Dal punto di vista professionale, per me poca. Le mie sceneggiature non cambiano in base agli artisti. Con Adam ho un'amicizia molto profonda e ci conosciamo da un sacco di tempo, abbiamo molto in comune in termini di influenze e di esperienze. Ma lavorare con Mahmud è molto bello. Entrambi sono in grado di disegnare praticamente di tutto, ma tendo ad affidare a Mahmud i numeri più di relazione e ad Adam quelli in cui è l'azione a dominare.
Per quanto riguarda Civil War II, non posso dire molto, se non che le sue ramificazioni avranno un impatto importante su tutte le squadre di Vendicatori. Tutti noi avremo la libertà di raccontare le nostre storie, ma sappiate che le conseguenze sull'Universo Marvel, alla fine dell'evento, non saranno trascurabili.
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Fonte: Newsarama