Star Wars Memories: Nathan Edmondson ricorda l'impatto del primo film

Continua l'excursus sulla funzione ispiratrice che la saga di Star Wars ha avuto su autori e disegnatori del panorama fumettistico americano. A condividere i ricordi del loro primo incontro con la Forza, dopo Paul Levitz, Brad Meltzer, Robert Venditti, Joe Kelly, Franco Aureliani, Meredith Finch, Tim Seeley, Duncan Rouleau, Al Ewing e Dan Jurgens, è ora Nathan Edmondson, sceneggiatore di Where is Jake Ellis?, Black Widow e The Punisher.

Quando hai visto per la prima volta i film? E cosa rappresentano per te?

Credo di avere visto per la prima volta Star Wars all’età di 7 o 8 anni. C’era la trilogia in TV, mi ricordo che un amico che abitava nella mia stessa via li aveva già visti e a ogni pausa pubblicitaria mi anticipava cosa sarebbe successo poi. Ricordo che sentivo parole come “spada laser”, Jedi” e “Skywalker” nelle conversazioni di tutti i giorni da sempre, e ora finalmente stavo scoprendo cosa significavano.

Che influenza ebbero su di te come autore?

Nel mio primo corso di cinematografia al liceo esaminammo lo Star Wars originale scena per scena, per studiare tutto: sviluppo dei personaggi, transizione delle scene, il principio delle quattro scene di Robert McKee, le tecniche degli effetti speciali e così via. Divenne il termine di paragone di tutte le forme di narrazione successive. Il nostro insegnante metteva il film in pausa e ci raccontava quanto erano risultati entusiasmanti certi momenti (come la rivelazione della prima spada laser) al cinema quando il pubblico li vide per la prima volta.

Non saprei davvero dire in quanti modi la storia abbia direttamente influenzato il mio processo o i miei contenuti creativi, posso solo dire che sono costantemente stato consapevole di quanto potente e pervasivo un lavoro di narrativa fantasy originale potesse essere... specialmente se realizzato entro un budget limitato.

Fonte: Newsarama