Marvel: Brian Bendis, Invincible Iron Man e la strada per Civil War II

Brian Michael Bendis parla di Invincible Iron Man, della carriera di David Marquez, della nascita di Civil War e Civil War II

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Da dove parte la strada verso Civil War II? Da Invincible Iron Man. Quantomeno, la serie scritta da Brian Michael Bendis e disegnata da David Marquez è, nelle intenzioni dell'autore stesso, fortemente propedeutica all'evento recentemente confermato dalla Marvel, seguito della saga che portò la firma di Mark Millar e divise in due grandi schieramenti gli eroi della Casa delle Idee.

Ecco che cos'ha raccontato Bendis in merito.

Invincible Iron Man #2, copertina di David MarquezDopo il nostro ciclo assieme su Ultimate Spider-Man, io e David Marquez abbiamo fatto una specie di giuramento, che implicava di continuare a lavorare assieme. In quel momento si è presentata l'occasione di Iron Man. Dopo tutte quelle ragnatele, sembrava l'occasione perfetta per ripulirci il palato. Sembrava anche il momento giusto, per lui, di lasciare una traccia davvero importante.

L'idea iniziale era semplicemente quella di realizzare un lungo ciclo ininterrotto di storie di Iron Man e la mia idea personale era quella di realizzarne due, con artisti diversi, in parallelo, ognuno padrone stilistico della propria testata. Perché a volte, quando una serie ha più di un disegnatore, o due o tre, la vera e profonda identità artistica va perduta.

Quel che è successo è che il lavoro di David sul primo numero, anche grazie al colorista Justin Ponsor che con lui fa sempre un'ottima squadra, era davvero spettacolare. Immediatamente, il suo è stato definito uno degli Iron Man più belli di sempre. Quindi, quando si è iniziato a parlare di Civil War II, ho pensato che non mi importava di sembrare un egoista: volevo che David rimanesse su Iron Man il più a lungo possibile.

Se pensate allo status di Steve McNiven quando ha ricevuto la chiamata per Civil War o a quello di Olivier Coipel quando gli fu offerta House of M, avete presente il tipo di parabola che la vostra carriera dovrebbe tracciare alla Marvel. Se riuscite a vedere queste vette, raggiunte da artisti come quelli citati, è più o meno chiaro che il vostro turno sta arrivando.

Quindi ho preso David da parte e gli ho parlato: "Essendo passato attraverso questi grossi eventi almeno un paio di volte, so che si tratta di un grande impegno. Tuttavia so anche che si tratterebbe di un'occasione importante e che è un onore essere preso in considerazione per l'incarico. Credo che dovresti farlo e penso che dovremmo farlo assieme." Ha accettato immediatamente e ci siamo messi al lavoro.

Spero che il piano originale, di rimanere su Invincible Iron Man assieme e a lungo, possa realizzarsi e che David, dopo Civil War II, voglia tornare ad occuparsene. Credo che sia quel che vuole anche lui, ma come potremmo negargli la gioia di realizzare Civil War? E poi, per me e lui si tratta dell'occasione per alzare il livello della nostra collaborazione! Sono contento di vedere che i pezzi del puzzle che avevo immaginato siano andati al loro posto.

Civil War, di Mark Millar e Steve McNiven - Panini ComicsNon mi spenderò in grandi parole riguardo a come sarà la storia o a chi saranno i personaggi. Tutto nacque da quella grande idea da cui ebbe origine Civil War. Arrivò a una riunione Marvel per un altro progetto, una riunione che non stava andando affatto bene. Dopo due giorni che ci scervellavamo, tutti quanti, letteralmente, ci siamo guardati e ci siamo detti: "Basta! Questa roba fa schifo! Io non la comprerei! Non mi piace per nulla." Siamo andati a cena convinti di avere appena partecipato alla peggior riunione della nostra vita.

Il giorno dopo spiegai che il problema non era di modi o maniere, non c'erano questioni personali tra noi. Semplicemente, non ci piaceva l'argomento di cui stavamo parlando. Quasi tutti i presenti furono del tutto d'accordo. E da quel momento gli ingranaggi si misero in moto. Se davvero dovevamo realizzare un evento, l'asticella doveva essere altissima, perché quello era ciò che voleva il pubblico. Io dissi che avremmo dovuto mettere Fury e lo S.H.I.E.L.D. contro i supereroi. Poi Mark Millar disse: "No, devono essere eroi contro eroi!". Jeph Loeb prese la parola e disse: "Noi da che parte stiamo?" Ed ecco come nacque in fretta Civil War.

Sono sempre stato parte del DNA della saga, quindi quando la Marvel ha iniziato a pensare seriamente a un seguito ha chiamato me, subito dopo ha chiamato Mark e abbiamo iniziato a parlarne. Ho chiesto io che gli editor avvertissero Mark e Steve della cosa, perché il fumetto appartiene a loro i diritto. Steve e Mark sono stati felici di non tornarci sopra. Io e David ci siamo sentiti di prendere l'incarico.

Civil War II previewNon siamo ancora al punto di annunciare chi vi parteciperà. C'è solo l'unica immagine di due personaggi che si colpiscono a vicenda che circola, ma non significa che quei tizi che vedete siano i protagonisti principali sotto ogni punto di vista. Quando uscirà, ci saranno due testate avviate su Iron Man e Tony sarà impegnatissimo nello scoprire chi siano i suoi veri genitori, nel ricostruire la sua compagnia, nel rimettere in ordine la propria vita.

Quindi, quando si presenterà la sfida di questo grande evento, per lui sarà la ciliegina sulla torta. Avremo ristabilito pian pianino tutti questi pezzi della sua esistenza, lo avremo appena rimesso in piedi ed ecco, proprio allora, un banco di prova enorme di tutte le sue convinzioni. Perfetto! Mettiamoci al lavoro!

Sono felicissimo che Invincible Iron Man stia andando così bene ed entusiasta della reazione. Alla gente sta piacendo l'umorismo, sta piacendo il modo in cui Tony comunica con il mondo esterno, un aspetto che abbiamo curato moltissimo. Marquez e Ponsor sono meravigliosi assieme. Non potremmo nemmeno pensare a Civil War II senza Ponsor, come senza David. E io non potrei dire mai bene abbastanza di lui.

Quindi mettetevi comodi e godetevi il viaggio. So che questo è uno di quei fumetti che mette grandi aspettative addosso alla gente. Stiamo investendo grandi energie su Tony e nel raccontarvi come un Futurista affronti un futuro che non si presenta particolarmente chiaro. Si tratta di una storia interessantissima da raccontarvi.

Fonte: Comic Book Resources

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