LuccaCG15: Paul Azaceta parla della genesi (e della serie TV) di Outcast

L'artista di Outcast, la nuova serie scritta da Robert Kirkman, ha dato le prime anticipazioni sul fumetto e sulla serie TV dello stesso

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Nel corso di un panel organizzato da saldaPress assieme alla Scuola Holden, l'artista Paul Azaceta ha rilasciato le prime dichiarazioni inerenti al serie a fumetti Outcast, scritta da Robert Kirkman. Il disegnatore ha parlato della genesi del progetto, del rapporto con lo scenaggiatore e del prossimo esordio della serie televisiva ispirata dal fumetto.

Azaceta ha esordito discutendo delle origini di Oucast, e del lavoro di "pre-produzione" del fumetto:

Outcast #1

Il compito primario sta nel saper visualizzare nella propria mente sia la storia che i personaggi. Dopo aver avuto e discusso l'idea iniziale, è onere dell'artista fare sketch e disegni di prova, immaginando l'aspetto visivo dei personaggi  e una location reale entro la quale si svolgerà la storia. Nel caso di Oucast, questo luogo è il West Virginia, e, non essendoci mai stato di persona, ho fatto molte ricerche per mezzo di foto e immagini, al fine di saper visualizzare il contesto. In seguito, tutti questi aspetti si vanno a combinare, aggiungendo un tono più oscuro e spaventoso rispetto alla realtà, dato che in questo caso si tratta di una serie horror.

L'artista ha poi continuato spiegando la natura del protagonista, Kyle Barnes, e la struttura della narrazione:

Il problema del creare un personaggio nel fumetto è avere a disposizione solo l’arte visiva. L’idea è stata dunque quella di creare una presentazione del personaggio centellinata, diluita, che si potesse così sedimentare nella mente nel lettore. Un po’ come lo storytelling di Stephen King. Il fumetto horror deve creare tensione: questa viene generata da ciò che si decide di rivelare, e da ciò che si decide di celare. È una questione di prospettive, inquadrature, ombre. Bisogna dunque studiare il metodo più congeniale per rendere il tutto più funzionale.

Il disegnatore ha poi parlato del suo rapporto con Kirkman, spiegando come loro due sono amici da tempo, ancor prima di iniziare a collaborare:

Outcast San DiegoÈ stata una delle più belle esperienze della mia vita. Progettavamo da anni di lavorare assieme, dato che siamo grandi amici. Quando si è concretizzata questa occasione, l’abbiamo colta al balzo. Lui è una persona molto intelligente e precisa, ha sempre una risposta alle tue domande. Allo stesso tempo, però, è sempre disposto ad accogliere le tue osservazioni e proposte. È una collaborazione grandiosa: nonostante lui abbia avuto grande successo, è lo stesso ragazzo di sempre. È stato interessante inoltre vedere come la sua vita sia cambiata, ora che è davvero molto famoso. A volte, cammino assieme a lui e vedo come tantissime persone lo fermino in mezzo alla strada. Ogni tanto, ma solo ogni tanto, si accorgono anche di me!

Infine, Azaceta ha anticipato qualcosa della serie TV di Outcast, prossimamente in onda sul network americano Cinemax, e delle sue emozioni e aspettative a riguardo:

Aver visto quello che è successo con la serie TV di The Walking Dead mi ha molto incoraggiato. Quello show è molto fedele e rispettoso della fonte originale. Dunque mi aspetto di vedere un adattamento altrettanto fedele per la serie TV di Outcast. Sono davvero molto curioso a riguardo. Vi racconto una mia personale esperienza: ho visitato il set e ho visto come i creatori stanno lavorando. Ho visto girare una scena ambientata in una stanza: è stata un’esperienza assurda, dato che quel set sembrava esattamente la stessa location che avevo disegnato in un numero di Outcast! Ho esclamato: 'Ehi, ma questa stanza l'ho disegnata io'. E ho visto che i produttori hanno diverse copie del fumetto sullo stesso set. Ovviamente, posso immaginare che vi saranno anche alcune fisiologiche e necessarie differenze con il fumetto. Alcune modifiche sono imprescindibili per far funzionare il prodotto su un altro medium.

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