Amazing Spider-Man #1, la recensione
Scopriamo uno Spider-Man completamente differente che opera su scala planetaria nel primo numero del rilancio All-New, All-Different Marvel...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
È un modo per creare l'ennesimo starting point e far salire a bordo nuovi lettori, grazie a un rinnovato status quo che molto probabilmente scontenterà molti appassionati di vecchia data che vedranno snaturati i personaggi tanto amati; prima o poi ci sarà un nuovo grande cambiamento che sperimenterà nuovi sentieri narrativi oppure riavvicinerà la serie alla tradizione, a seconda dell'accoglienza ricevuta o delle esigenze degli autori e della casa editrice.
Dal punto di vista narrativo non assistiamo a un inizio particolarmente accattivante, visto che Dan Slott si limita a mettere in piedi una semplice giornata da supereroe per mostrare ai lettori in quale contesto si muoverà il protagonista; vederlo in azione dall'altra parte del mondo e con una spalla è sicuramente una sorpresa, ma non è di certo questo il cambiamento principale.
Il colpo di scena è che questo Peter Parker non indossa il costume da ragno, ma Spider-Man sembra essere una sorta di agente al suo servizio, un suo collaboratore; l'identità del Tessiragnatele non è quella che ci aspettiamo, in passato questo non ha mai incontrato i favori del pubblico, non ci resta che aspettare per vedere come sarà definito il personaggio e soprattutto chi si cela dietro la maschera.
Il comparto grafico è eccellente, a partire dalla copertina di Alex Ross fino ad arrivare alle tavole del nostro Giuseppe Camuncoli, un ottimo biglietto da visita per questo rilancio. Il primo episodio però non consente di capire che strada prenderà la vicenda; sono stati messi sul piatto i cambiamenti più sensazionali, ora bisogna vedere come saranno sfruttati in futuro.