Amazing Spider-Man #1, la recensione

Scopriamo uno Spider-Man completamente differente che opera su scala planetaria nel primo numero del rilancio All-New, All-Different Marvel...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Hanno da poco debuttato le prime testate All-New, All-Different Marvel, il rilancio post Secret Wars che propone i supereroi più celebri attraverso una reinterpretazione che ce li mostra - appunto - "tutti nuovi, tutti diversi".

È un modo per creare l'ennesimo starting point e far salire a bordo nuovi lettori, grazie a un rinnovato status quo che molto probabilmente scontenterà molti appassionati di vecchia data che vedranno snaturati i personaggi tanto amati; prima o poi ci sarà un nuovo grande cambiamento che sperimenterà nuovi sentieri narrativi oppure riavvicinerà la serie alla tradizione, a seconda dell'accoglienza ricevuta o delle esigenze degli autori e della casa editrice.

Spider-Man, il personaggio di punta di casa Marvel, viene completamente trasformato, allontanandolo dalla New York, a cui è sempre stato strettamente legato, e rendendolo - come si intuisce dal titolo dell'episodio, Worldwide - un supereroe che opera su scala planetaria. La vicenda ha infatti inizio nel bel mezzo dell'azione, con l'Arrampicamuri impegnato a inseguire un gruppo di malviventi a Shangai, a bordo di una Ragno-mobile ipertecnologica e in compagnia di Mimo.

Dal punto di vista narrativo non assistiamo a un inizio particolarmente accattivante, visto che Dan Slott si limita a mettere in piedi una semplice giornata da supereroe per mostrare ai lettori in quale contesto si muoverà il protagonista; vederlo in azione dall'altra parte del mondo e con una spalla è sicuramente una sorpresa, ma non è di certo questo il cambiamento principale.

È infatti Peter Parker il soggetto delle modifiche più rilevanti: lo vediamo a capo delle Parker Industries, un affermato industriale su scala planetaria che non ci appare troppo dissimile dal Tony Stark che conosciamo bene. È un Peter Parker finalmente affermato a livello professionale e che è riuscito a sfruttare il suo intelletto per mettere in piedi nuove tecnologie, quando, fino a poco tempo fa, gli autori si sono limitati a farne uno sfortunato ragazzo che non riuscirà a far valere il suo talento.

Il colpo di scena è che questo Peter Parker non indossa il costume da ragno, ma Spider-Man sembra essere una sorta di agente al suo servizio, un suo collaboratore; l'identità del Tessiragnatele non è quella che ci aspettiamo, in passato questo non ha mai incontrato i favori del pubblico, non ci resta che aspettare per vedere come sarà definito il personaggio e soprattutto chi si cela dietro la maschera.

Il comparto grafico è eccellente, a partire dalla copertina di Alex Ross fino ad arrivare alle tavole del nostro Giuseppe Camuncoli, un ottimo biglietto da visita per questo rilancio. Il primo episodio però non consente di capire che strada prenderà la vicenda; sono stati messi sul piatto i cambiamenti più sensazionali, ora bisogna vedere come saranno sfruttati in futuro.

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