Dragon Ball Z: La Resurrezione di 'F', la recensione
Grazie al potere delle Sfere del Drago, Freezer torna in vita ed è pronto a vendicarsi di Goku in Dragon Ball Z: La Resurrezione di 'F'!
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Akira Toriyama aveva già riportato in vita Freezer, accompagnato dal padre; i due alieni però erano stati fatti a pezzi rapidamente da Trunks, in una scena utile soprattutto a presentare il saiyan proveniente dal futuro e dimostrare il suo livello di potenza.
Questo nuovo capitolo sul grande schermo è senza dubbio però il vero ritorno in grande stile di Freezer, per un confronto che può essere considerato a tutti gli effetti (ed è stato concepito come tale) come un "sequel" delle vicende sul pianeta Namecc.
In realtà lo stratagemma della resurrezione di un avversario già affrontato (più volte) non è uno degli spunti narrativi più originali, soggetto abusato nelle fan-fiction di qualunque opera, in cui piuttosto che creare nuovi personaggi si riutilizzano quelli già visti. È un peccato, visto che la caratterizzazione di Bills nel precedente film, divinità golosa e capricciosa, era perfettamente riuscita e fortunatamente rivediamo il personaggio anche in questa occasione, come osservatore super-partes che regala alcuni momenti divertenti allo spettatore.
Non è la prima volta che assistiamo a questa incongruenza, ma il fatto che ormai venga perpetrata senza troppi problemi, fa capire che ha avuto la meglio la volontà di soddisfare il desiderio degli appassionati di vedere i loro combattenti preferiti con i capelli biondi.
L'elemento più assurdo però è la presenza del Maestro Muten, simpatico personaggio che fa piacere vedere in combattimento, giocando sul netto contrasto coi suoi atteggiamenti da maniaco, ma è davvero improbabile che possa tenere testa a decine di soldati di Freezer. Nel fumetto si era ormai fatto da parte dopo il combattimento contro il Grande Mago Piccolo, mentre qui lo vediamo lottare senza troppi problemi al fianco di Gohan, Piccolo, Crilin e Tenshinan.
L'utilizzo di queste vecchie conoscenze è a metà tra il fanservice e l'insicurezza nel proporre delle nuove idee, eppure sono proprio gli elementi originali a regalare i momenti più piacevoli del lungometraggio. Inizialmente è interessante scoprire il nuovo status quo dei personaggi, con Piccolo costretto a fare da baby-sitter a Pan, mentre Crilin è diventato un poliziotto.
La sorpresa più grande però è l'arrivo di Jaco the Galactic Patrolman, personaggio presentato nell'omonima miniserie a fumetti, che solo nel finale rivelava essere ambientata nell'universo narrativo di Dragon Ball; qui l'agente della pattuglia galattica avvisa i terrestri dell'imminente arrivo di Freezer, per poi combattere al loro fianco per affrontare l'esercito invasore. La modalità di inserimento di questo personaggio è una delle migliori idee che Akira Toriyama abbia avuto negli ultimi anni, e speriamo quindi di vederlo utilizzato al meglio in futuro; nel frattempo, ci auguriamo che la "nobilitazione" avvenuta grazie a questo film spinga qualche lettore a recuperare il manga in cui l'eroe appare per la prima volta.
Per quanto riguarda il combattimento decisivo, l'evento che tutti si aspettano da questo film, è uno scontro come tanti altri visti nella serie, che inevitabilmente ricorda quello avvenuto su Namecc, anche se per differenziare i personaggi, si è puntato su qualche differenza cromatica.
Freezer, che aveva sempre lottato col suo potere innato, per attuare la sua vendetta su Goku, decide di allenarsi per qualche mese; il risultato è una nuova trasformazione dorata, che inizialmente impedisce al suo avversario di colpirlo in modo efficace, ma che cambia ben poco le carte in tavola.
Per tenergli testa anche Goku si trasforma in un Super Saiyan dai capelli azzurri; a quanto pare, in una descrizione ingarbugliata per stessa ammissione del protagonista, questa nuova forma è il Super Saiyan una volta che l'individuo ha raggiunto lo stato di Super Saiyan God. Dobbiamo quindi aspettarci di non vedere mai più in futuro il tanto amato Goku dai capelli biondi? Appare improbabile.
Inoltre, subito dopo la suddetta spiegazione per giustificare questo improbabile potenziamento, vediamo anche Vegeta trasformarsi nel Super Saiyan azzurro, senza alcuna valida motivazione; quando mai il principe dei Saiyan ha raggiunto lo status di Super Saiyan God?
Il povero Vegeta continua a venir messo costantemente in secondo piano, anche in questo film in cui - secondo le dichiarazioni fatte da Toriyama dopo l'uscita de La Battaglia degli Dei - avrebbe dovuto essere il protagonista. Invece nulla, dopo che il film ha ironizzato in modo metanarrativo sul fatto che Goku e Vegeta affrontano i loro avversari sempre uno alla volta senza mai collaborare, l'orgoglioso saiyan rimane a guardare mentre il protagonista gli ruba la scena.
E quando sembra essere arrivato il suo momento di gloria, è solo una speranza che svanisce dopo pochi minuti, lasciando a Goku l'onore di dare il colpo di grazia a Freezer. Purtroppo Dragon Ball sembra non poter rinunciare alla ripetizione di uno schema già visto ormai fin troppe volte, quando in questa occasione sarebbe stato ben più soddisfacente consentire a Vegeta di vendicarsi nei confronti del perfido alieno che ha distrutto il suo pianeta natale e sterminato la sua razza.