Chrono Star Wars #39 - Star Wars Infinities: Return of the Jedi
Con Star Wars Infinities: Return of the Jedi giunge a completamento la trilogia dei What if...? che la Dark Horse dedicò agli Episodi IV, V e VI della saga
Miniserie di 4 numeri
Data di pubblicazione: 2003 - 2004
Disegnatore: Ryan Benjamin
Copertine: Rodolfo Migliari
[caption id="attachment_80379" align="alignright" width="191"] Star Wars Infinities: Return of the Jedi #1[/caption]
Con Star Wars Infinities: Return of the Jedi giunge a completamento la trilogia dei “what if...?” che la Dark Horse dedicò agli Episodi IV, V e VI della saga. Vale la pena di ricordare un’ultima volta gli assunti base di questa serie anomala. Proprio come i “What if...?” di Marvelliana memoria, la serie Infinities narra ipotetici sviluppi alternativi della saga partendo da un cambiamento iniziale, anche minimale, rispetto agli eventi conosciuti. Insomma, il classico “effetto farfalla” della teoria del caos. E di cambiamento minimale si tratta davvero stavolta.
Per Il Ritorno dello Jedi, la scintilla che dà il via a uno sviluppo alternativo degli eventi è quasi infinitesimale: ricorderete che nel corso della trattativa tra Jabba e Boushh per la taglia su Chewbacca, l’Hutt sferra un colpo adirato contro C-3P0, scaraventando il droide protocollare a terra. Infinities ipotizza che il droide rimanga danneggiato più del previsto e non sia più in grado di tradurre la contrattazione. Ne consegue che la trattativa degenera, e il famigerato detonatore termico estratto da Boushh/Leia a scopo intimidatorio, nel tafferuglio che ne segue, venga usato effettivamente. Esplode (in senso letterale) il caos, e nonostante buona parte della corte di Jabba resti decimata dall’esplosione, l’inossidabile Boba Fett riesce a dileguarsi nuovamente, portando via con sé ancora una volta il corpo ibernato di Han Solo.
Ne segue una serie di “ritardi” che, come in un effetto domino, avranno ripercussioni sulla guerra civile galattica in larga scala. Nel tentativo di rintracciare Han ancora una volta, Luke non riuscirà a tornare a Dagobah in tempo prima della morte di Yoda. Leia, determinata a rintracciare Han una volta per tutte, non prenderà parte all’azione militare dell’Alleanza su Endor, e così via.
[caption id="attachment_80380" align="alignleft" width="196"] Star Wars Infinities: Return of the Jedi #2[/caption]
Non ci addentreremo troppo in tutta la miriade di conseguenze e variazioni sul tema innescate da questo nuovo scenario, lasciando al lettore il piacere di scoprirle. Ci limiteremo a notare che c’è un leit-motiv ricorrente nelle varianti messe in scena stavolta, vale a dire la “soddisfazione” di alcuni desideri inappagati di vecchia data di fan e spettatori.
Per gli appassionati più anziani, ben prima che i prequel giungessero a fornire materia per ben altri motivi di lamentela, Il Ritorno dello Jedi era considerato spesso il capitolo meno riuscito della trilogia, rimproverando al capitolo conclusivo della saga alcune scelte di trama semplicistiche o inappaganti. Adam Gallardo sembra giocare molto su questo fatto, facendo leva proprio su quelli che sono i punti dolenti più spesso menzionati da fan per riscrivere una sorta di “Ritorno dello Jedi” ideale. Nella fattispecie:
La sommaria eliminazione di Boba Fett nel Sarlacc viene corretta consentendo al cacciatore di taglie di fuggire allo sterminio della corte di Jabba. I Ribelli lo ritroveranno su Endor, impegnato nel tentativo di riscuotere la taglia su Solo dagli Imperiali, e insceneranno con lui un duello finale di tutto punto, legato peraltro alla battaglia finale del film per la difesa del bunker, regalandogli un’uscita di scena più consona.
Senza C-3PO a fungere da “divinità”, gli Ewok non si schierano con i Ribelli e attaccano indiscriminatamente Ribelli e Imperiali, lasciando la risoluzione dello scontro al bunker puramente alle due fazioni principali.
[caption id="attachment_80381" align="alignright" width="195"] Star Wars Infinities: Return of the Jedi #3[/caption]
Leia finisce per essere coinvolta nel faccia a faccia finale tra Luke Vader e l’Imperatore nella sala del trono; questo impartisce maggiore rilevanza alla sua natura segreta di “altra speranza” e sorella gemella di Luke (un elemento della trama che nella versione originale non sembra condurre da nessuna parte, se non a una facile risoluzione del “triangolo sentimentale” con Han). Se incitato dal solo Luke a ritrovare se stesso, Vader riusciva a farlo soltanto all’ultimo momento, di fronte a entrambi i figli la sua redenzione giunge molto prima, dando origine a una riscrittura del finale sorprendente.
Ecco, il finale di questo ultimo capitolo di Infinities è forse la cosa più suggestiva da ricordare, perché gioca con un altro “sogno proibito”, vale a dire quel “ti porto via con me, ti devo salvare” che Luke rivolge a un Vader moribondo dopo lo scontro con l’Imperatore. Evitato il letale scontro con i fulmini di Forza, questa situazione si avvera, e pur concedendo alla scena tutta l’ingenuità e l’impossibilità del mondo, fa comunque effetto vedere nelle pagine finali di Infinities vedere un Vader biancovestito unirsi alla Ribellione per proseguire la caccia all’Imperatore, sopravvissuto alla battaglia di Endor ma ormai privato del suo potente discepolo. Nonostante tutte le stranezze e i vicoli ciechi a cui Infinities ci ha spesso condotto, la visione finale di una famiglia Skywalker al completo e riunita nel lato chiaro della Forza è un’immagine potente con cui la serie prende congedo dai lettori.
Equilibrio della Forza
[caption id="attachment_80378" align="alignleft" width="196"] Star Wars Infinities: Return of the Jedi #4[/caption]
Lato Chiaro
Dal minimalismo della situazione finale si sale in crescendo fino a un finale esaltante. E sì, alcune versioni alternative in effetti sarebbero preferibili a quelle cinematografiche, o quanto meno più intriganti.
Lato Oscuro
Il gioco di Infinities, per quanto divertente, inizia ormai a mostrare la corda, e il “gioco delle parti” in cui personaggi e situazioni si scambiano di posto, per quanto prorogabile all’.... infinito, sembra iniziare a mancare di mordente.
Giudizio Finale
Infinities esce di scena al momento giusto, prima di abusare dei suoi meccanismi, e lo fa con un’immagine potente e simbolica. Un divertissement interessante e valido in sé, ma ovviamente limitato nelle ambizioni e nella rilevanza.
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Si ringrazia lo Star Wars Club Perugia per la collaborazione