L'ultimo bilancio di Sergio Bonelli Editore: un'azienda sana e in crescita
Roberto Recchioni ha postato con comprensibile orgoglio i dati pubblici estrapolati dal bilancio di Sergio Bonelli Editore
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Sulla propria pagina Facebook, Roberto Recchioni ha postato con il comprensibile orgoglio, i dati pubblici, estrapolati dal bilancio della Sergio Bonelli Editore relativo all'ultimo anno fiscale:
“Il fatturato cresce a 31.971.034 dai 28.674.618 dell'anno precedente, e cresce anche l'utile netto, a 3.408.807 dai 2.251.688 del precedente rendiconto. La liquidità cresce anche quella, adesso siamo arrivati a 43.165.153. Le uscite sono state 299, 20 in più dell'anno precedente, le copie distribuite 18.906.710, quelle vendute 9.266.053, con un reso del 51%.”
Dove sta la vostra crisi?
La politica di rinnovamento della casa editrice milanese vede proprio in Recchioni, responsabile del nuovo corso di Dylan Dog e creatore della prima testata tutta a colori, Orfani, uno dei maggior artefici del rinnovamento, non solo per quanto riguarda l'ambito narrativo ma anche quello promozionale e comunicativo.
La scomparsa in breve tempo di figure chiave, pilastri come Sergio Bonelli e Decio Canzio sono stati duri colpi per la perdita della loro esperienza e della loro competenza a 360 gradi nel mondo dell'editoria.
Ma va dato atto e merito a Davide Bonelli di aver saputo raccogliere con coraggio una grande eredità, coadiuvato da una figura di assoluto valore come il direttore editoriale Mauro Marcheselli.
La qualità degli autori, già altissima, è stata incrementata negli ultimi anni dall'arrivo di giovani promettenti e professionisti già affermati, che hanno consolidato e rilanciato il marchio attraverso le testate storiche, quelle esordienti e la ricerca di formule che andassero incontro ai gusti del mercato.
La più importante azienda di fumetti italiana e sana e in crescita. Non possiamo che esserne estremamente felici anche noi.
Fonte: Roberto Recchioni