Topolino 3105, la recensione
Topolino 3105 pubblica la quarta e ultima parte de Gli Argini del Tempo... è riuscita a soddisfarci?
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
La risoluzione di tutta la vicenda non soddisfa granché, tra un'Organizzazione che si mette fuori gioco da sola cadendo in una buca e la scoperta dell'identità del vero responsabile della cronoesondazione in grado di offrire ben poco di nuovo. C'è un combattimento finale avvincente e graficamente sbalorditivo, ma a conti fatti la storia è minata da una terribile sensazione: la poca coerenza narrativa con Potere e Potenza, con l'universo di PK, e con le puntate precedenti della stessa storia. La caratterizzazione del Razziatore sembra non tenere conto degli sviluppi fatti dal personaggio nella saga, Paperinik cerca di spacciare Lyla per una fantomatica scienziata quando abbiamo visto tutte le televisioni celebrare in pompa magna il suo ritorno a Paperopoli... ma il finale della miniserie riesce a creare ancor più confusione con un colpo di scena che in realtà tale non è.
Alessandro Sisti infatti ci mostra infatti il ritorno di Angus Fangus a Paperopoli, pronto ad annunciare baldanzoso il suo ritorno a Channel 00, dove però l'avevamo lasciato alla fine di Potere e Potenza, dopo che le sue dimissioni erano state respinte. Il fastidioso giornalista parla di essere stato a lavorare in Australia, ma questo non era mai avvenuto... tranne che su Paperinik Appgrade, dove qualche mese fa erano state pubblicate storie di PK ambientate in un universo alternativo, e quindi non canoniche.
Il sospetto più che lecito quindi è che Gli Argini del Tempo fosse destinata alla pubblicazione su quella testata, ideata probabilmente prima di Potere e Potenza, poi dirottata su Topolino dopo il successo della storia di Artibani e Pastrovicchio. Questo però crea già dal secondo episodio diverse sbavature di continuity e lascia trasparire una coerenza narrativa più debole di quanto avveniva in PKNA e PK2, dove era uno degli elementi in grado di fare la differenza da tutte le altre produzioni Disney.
La storia comunque ha i suoi pregi e momenti memorabili, non avrebbe sfigurato all'interno della prima serie; purtroppo però ora abbiamo "solo" due storie di PK all'anno ed ovviamente le aspettative che si concentrano su di esse sono più alte.
Passando invece alle altre storie dell'albo, Topolino 3105 si può catalogare come il numero migliore di questo mese, per quanto riguarda i fumetti extra-pikappici.
Continua il filone La Storia dell'Arte di Topolino, con un altro episodio che spicca subito grazie alla colorazione digitale di Mirka Andolfo: Topner, Pippington e l'Ultima Battaglia della Temeraire è un divertente retroscena di un quadro del pittore William Turner, rivelato ai lettori attraverso le avventure del suo alter ego topesco nella Londra di meta '800, tra corse sui tetti e assalti pirateschi.
Piacevole anche Zio Paperone e il Tesoro della Luna, che nonostante sia l'ennesima caccia al tesoro nella quale si sfidano Paperone e Rockerduck, contiene diverse sequenze suggestive in ambientazioni esotiche, sottolineate dall'inconfondibile stile grafico di Francesco Guerrini.
La sorpresa dell'albo però è la storia in chiusura, Paperino, Paperina e l'escalation virtuale: Blasco Pisapia riesce a raccontare un divertente litigio tra i due paperi innamorati, a suon di frecciatine sotto forma di status e foto pubblicate su Faceduck. A volte è bizzarro vedere i personaggi Disney che esistono da decenni interagire con la tecnlogia moderna, ma l'autore rende la cosa naturale, approfittandone per fare una pungente satira sociale su come le persone utilizzino i social network per attaccare in modo indiretto qualcuno o cercare in tutti i modi di suscitare l'altrui invidia.
Alcune vignette hanno disegni un po' approssimativi e il finale risulta un po' affrettato, ma si tratta comunque di una storia in grado di suscitare più di una risata su atteggiamenti attuali a cui ognuno di noi ha assistito.
Storie più breve e meno incisive sono L'Invasione degli Ultraporri e Pippo Cavaliere su Misura: il primo racconto ci mostra Ciccio e Nonna Papera alla prese con dei bizzarri zombie campagnoli, idea simpatica purtroppo abbinata a tavole visivamente povere, mentre il secondo fumetto parrebbe l'incipit di una vicenda più lunga, che però si conclude all'improvviso risultando poco più di una barzelletta.