Topolino 3103, la recensione

Abbiamo recensito per voi Topolino 3103, contenente la seconda parte della nuova saga di PK: Gli argini del tempo

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Il secondo episodio de Gli Argini del Tempo affronta uno degli ostacoli più grossi del filone di PK dei viaggi crono-spaziali: i paradossi temporali, fonte di gioie e dolori per gli autori, ma soprattutto di infinite discussioni tra i Pkers, che a distanza di un decennio continuano a scervellarsi nel tentativo di trovare una soluzione ai dubbi scaturiti dalle trame più cervellotiche.

Tra anomalie, linee temporali cancellate, realtà parallele e molto altro, questa categoria di storie ha sempre peccato per difetto dal punto di vista della chiarezza e della coerenza, pur offrendo vicende avvincenti ed emozionanti. Approfittando del suo ritorno su PK (se escludiamo la parentesi non canonica su Paperinik Appgrade), Alessandro Sisti decide di fornire a una spiegazione al complesso intreccio della saga, spiegando definitivamente come funzionano i viaggi nel tempo mentre si preoccupa di presentare la minaccia di questa miniserie. Nonostante la complessità, tutto risulta chiaro e il lettore comprende l'anomalia temporale che ha generato diversi futuri alternativi, sarebbe pronto a vedere gli eroi in azione ma... l'episodio finisce.

Gli Argini del Tempo patisce la suddivisione in quattro parti per la pubblicazione su Topolino, visto che a differenza di Potere e Potenza non ha missioni parziali che si concludono in ogni puntata, ma un'unica vicenda che è strutturata per essere letta come un'unità narrativa compatta; in particolare questo secondo episodio è quello che soffre più di tutti della sua natura di passaggio, sobbarcandosi l'onere di dover fornire tutti gli elementi che serviranno poi in seguito quando la trama entrerà nel vivo dell'azione.

Per questa settimana dobbiamo quindi accontentarci di una lettura meno entusiasmante, anche se fisiologicamente necessaria nella struttura del racconto; fortunatamente ci sono comunque due graditi ritorni, un personaggio e un luogo molto cari ai fan, in grado di suscitare qualche brivido di nostalgia.

Come la settimana precedente sono i disegni di Claudio Sciarrone e la colorazione di Max Monteduro a far passare la sceneggiatura in secondo piano: la recitazione dei personaggi, l'impaginazione delle vignette, i fondali ricchi di nuvole, lampi ed altri effetti speciali rendono ogni tavola una gioia per gli occhi, portandoci già ad aspettare con impazienza la ristampa in grande formato di una simile meraviglia.

Purtroppo il resto dell'albo offre poco di veramente interessante.
Zio Paperone e l'Enigma della Sposa Etrusca è una storia in costume che ci mostra sotto forma di flashback la bizzarra storia d'amore tra un Paperone e una Brigitta ambientata nell'antica Etruria; storia interessante soprattutto dal punto di vista grafico, grazie anche alla colorazione di Mirka Andolfo che aggiunge profondità ai disegni e non fa apparire troppo brusco il passaggio dalle tavole di Sciarrone/Monteduro agli altri fumetti della settimana.

Gambadilegno, Trudy in... Acciughe e Rubini e Paperino Aspirante Scrittore sono storie semplici e prevedibili ma che comunque avrebbero potuto essere apprezzate più facilmente con un po' più di cura nella realizzazione grafica, che purtroppo appare fin troppo grezza.

Chiude il numero 3103 Topolino e i Guerrieri Dimenticati, un interessante fantasy medievaleggiante, a metà tra Robin Hood e L'Attacco dei Giganti; oltre a qualche risata, la storia ha delle buone scene d'azione e riesce ad essere sorprendentemente epica nonostante le sole 30 pagine a disposizione, per cui dispiace che non sia stato concesso più spazio ad un fumetto che aveva buone potenzialità.

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