Topolino 3102, la recensione

Su Topolino 3102 comincia Gli Argini del Tempo, la nuova storia di PK che riporta in scena la viaggiatrice del tempo Lyla Lay...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Dopo il successo di Potere e Potenza torna su Topolino il papero mascherato, con la seconda avventura di questa nuova vita editoriale: Gli Argini del Tempo si concentra sul filone spaziotemporale della saga pikappica, riportando in scena la giornalista androide Lyla Lay, la grande assente della miniserie pubblicata la scorsa estate.Per l'occasione si ricompone la coppia di autori Alessandro Sisti e Claudio Sciarrone, responsabile della storia Il Vento del Tempo in cui erano stati introdotti Lyla e i viaggi temporali. È evidente che il ritorno di Lyla sia l'evento principale di questa storia: le prime pagine la ripresentano in grande stile, raccontando come ha trascorso questi anni e definendo lo status quo del personaggio, ma anche per il resto dell'episodio sembra Lyla la vera protagonista della vicenda, con PK chiamato a farle da spalla in una missione che sembrerebbe riuscire a portare avanti anche da sola.Per ora Sisti si è limitato a introdurre la trama di questa miniserie, lasciando alle prossime puntate gli sviluppi effettivi. Per quanto interessanti, i molteplici viaggi temporali che avvengono nel giro di poche pagine (nei quali è incluso anche un non troppo velato richiamo a Mad Max) hanno il difetto di rimuovere troppo facilmente gli eventi di Potere e Potenza. Vedere PK intrufolarsi nella Ducklair Tower e non utilizzare il nuovo costume ricevuto nella stanza Omega, per quanto avvenga attraverso espedienti che giustificano il tutto, sembra quasi invalidare quanto costruito nella storia di Artibani e Pastrovicchio.Per quanto PK abbia sempre esplorato vie differenti e diverse visioni del personaggio, forse era necessario più tempo per confermare il nuovo status quo, prima di tornare sui propri passi. I disegni di Sciarrone e la colorazione di Max Monteduro sono quanto di meglio si sia mai visto sulle pagine del settimanale Disney, confermando l'abilità dei due artisti nell'approcciarsi in modo moderno alla tavola, anche con il formato ridotto di Topolino.

Quando l'anno scorso il settimanale Disney pubblicava Potere e Potenza, con il PK Blaster in allegato, la qualità delle altre storie dell'albo era di un livello superiore alla media; la selezione forse era stata effettuata per cercare di fidelizzare i lettori che avevano comprato Topolino in virtù del ritorno del supereroe. Purtroppo non si può dire lo stesso di questo numero, che propone alcuni fumetti mediocri facilmente dimenticabili. 

Topolino e il giallo al college e I Bassotti dalla rapina alla rapa sarebbero le storie più lunghe dopo Gli Argini del Tempo, con una trentina di pagine ciascuna, ma nessuna delle due offre spunti o sviluppi della trama interessanti; la prima è un'indagine priva di mordente, mentre la seconda porta i Bassotti a fare lavori socialmente utili nella fattoria di Nonna Papera, un'idea che difficilmente consentirebbe guizzi di sceneggiatura.

Pico e i rimedi all'insonnia nonostante le sole quattro tavole di lunghezza è simpatica, mentre Indiana Pipps e i sortilegi di Maga Circe che si rivela una grossa occasione sprecata: la storia dell'avventuriero è in realtà un'improbabile collaborazione tra Topolino e il Professor Kranz, che si conclude in modo poco credibile e abbastanza forzato.

Non ci resta che aspettare qualche giorno per la seconda parte de Gli Argini del Tempo, sperando che anche il resto del menu sia all'altezza...

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