Secret Wars: parlano gli editor di A-Force, Ultimate End, Planet Hulk e Spider-Verse

I domini di Secret Wars esplorati in lungo e in largo: dietro le quinte di A-Force, Planet Hulk e Master of Kung Fu con lo staff editoriale di Axel Alonso

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Spoiler Alert
Le Secret Wars infuriano e questa settimana Axel Alonso dà la parola al suo team di editor affinché descrivano cosa accade nei domini (e quindi nelle relative serie) di spicco ambientate su Battleworld.

Ecco cosa hanno da dire Daniel Ketchum, Mark Paniccia, Nick Lowe e Jake Thomas nei loro “bollettini di guerra":

Mark Paniccia su Ultimate End: Abbiamo affrontato molte sfide quando vari talenti ed elementi narrativi hanno fatto la loro transizione nell’Universo Marvel principale. Molti lettori saranno d’accordo nel dire che siamo stati i più agguerriti concorrenti di noi stessi. Quando abbiamo saputo che la fine era in arrivo, ho parlato con Brian [Bendis] e abbiamo deciso che dovevamo rendere la cosa più divertente possibile. Sapevamo che sarebbe stato triste sia per i fan che per noi dire addio all’Universo Ultimate, ma Brian non è mai a corto di idee. Ha tracciato il cammino giusto per delineare questa trama, premendo i bottoni giusti e toccando il cuore di lettori e personaggi. Credo che i lettori adoreranno il modo in cui Brian esplorerà il carattere dei protagonisti.

Ultimate End #2, pagina 1

Daniel Ketchum su A-Force: Inizialmente il cast della serie era composto da una miriade di personaggi. Ma al momento di tratteggiare la storia è apparso evidente che dovevamo selezionarne soltanto alcuni e concentrare la trama su di essi al fine di non sopraffare il lettore. Adoro il risultato finale, il cast centrale composto dalle eroine Marvel più famose, ognuna proveniente da un angolo diverso dell’Universo Marvel. Insomma, chi avrebbe mai pensato di vedere la regina mutante della musica disco fianco a fianco con la nostra Runaway stregonesca preferita? C’è spazio in abbondanza per delle interazioni tra personaggi divertentissime che altrimenti non avremmo mai visto.

[caption id="attachment_63901" align="alignright" width="186"]Ultimate End #2, pagina 2 Ultimate End #2, anteprima 2[/caption]

Mark Paniccia su Planet Hulk: I lettori resteranno totalmente sorpresi dal tipo di storia che viene narrata in questa serie. C’è un profondissimo studio psicologico in quella che in apparenza sembrerebbe un’avventurosa storia di un eroico gladiatore. Posso solo dire che è molto più complessa di come appare e che non avremmo potuto realizzare niente di meglio. Abbiamo forse quello che è uno dei più grandi approfondimenti di personaggi nel fumetto moderno. Quanto all’ambientazione, volevamo narrare un’origine di qualche tipo per il dominio di Greenland, e una delle idee originali per il background di questo territorio era: e se la Bomba Gamma fosse esplosa in un’area popolata? Abbiamo optato per l’Arizona (che tra l’altro è dove sono nato), uno stato che nessuno nei fumetti pensa mai a coinvolgere.

Nick Lowe su Spider-Verse Il compito più difficile è stato scegliere su quali personaggi concentrarci. Avevamo fatto una lista scandalosamente lunga e abbiamo dovuto accorciarla senza pietà: Anya Corazon, Spider-Girl e Spider-UK erano i personaggi che avevano posto le basi di questa storia su Amazing Spider-Man #15, quindi erano un must (inoltre sono personaggi che adoro, e Dan Slott non mi avrebbe mai perdonato se non avessi incluso UK nella squadra). Spider-Gwen è la migliore e i fan non mi avrebbero mai perdonato se Spider-Gwen #5 fosse stata l’ultima occasione di vederla. Poi abbiamo Spider-Man: India e Spider-Man Noir, due dei migliori, e ovviamente Ham! Questa miniserie non si poteva fare senza Spider-Ham!

[caption id="attachment_63883" align="alignright" width="281"]Master of Kung Fu, pagina 1 Master of Kung Fu, pagina 1[/caption]

Jake Thomas su Master of Kung Fu: Ci sono vari pezzi dell’Universo Marvel in questa serie, ma ci sono anche elementi dei Fratelli Shaw, Bruce Lee e Jackie Chan. Forse anche un pizzico di Western. Da un certo punto di vista, è l’equivalente a fumetti del misto di generi tipico dei film di Quentin Tarantino.

Questa libertà di reinterpretare i generi e di giocare con essi ci ha permesso di ottenere delle caratterizzazioni incredibili e dei momenti che non sarebbe stato possibile ottenere nella continuity dell’Universo Marvel regolare, dalla rivalità tra Shang-Chi e Iron Fist a una fantastica reinterpretazione di Lockheed!

In termini di ritmo, è forse la cosa più vicina che abbiamo a James Bond nell’Universo Marvel, dove i vari intrighi permettono di costruire dei personaggi fantastici. Insomma, un James Bond in versione kung fu? Chi non vorrebbe leggerlo?

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Fonte: CBR

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