Secret Wars, Marvel Zombies: Si Spurrier e la sua ode Elsa Bloodstone

Si Spurrier parla di Marvel Zombies, la sua mini per Secret Wars, e lancia Elsa Bloodstone come uno dei personaggi più interessanti della Marvel

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Marvel Zombies 1 CoverDopo la sbornia cinematografica di Avengers: Age of Ultron, ormai uscito anche negli Stati Uniti, alla Marvel il focus sta lentamente tornando sulla strada che porta a Secret Wars e alle miniserie che daranno vita all'evento più atteso del 2015 come le tessere di un mosaico. Una delle più inquietanti sarà senza dubbio Marvel Zombies, revival della serie originale omonima scritta da quel Robert Kirkman che avrebbe siglato un successo incredibile con The Walking Dead.

A riportarci a quelle atmosfere sarà Si Spurrier, con la collaborazione del cartoonist Kev Walker, che ci guideranno nella terra dei non-morti del Battleworld, le Deadlands. Quali avventure ci aspettano al di là dell'immensa barriera chiamata Shield, lo Scudo, che protegge gli abitanti del pianeta artificiale dai pericoli dei suoi territori meridionali? Lo sceneggiatore ha rilasciato a Comic Book Resources un'intervista in merito, che vi riportiamo nei suoi concetti più cogenti.

Ci saranno un sacco di cose in questa miniserie. Tenete conto che ho scritto Crossed e sono stato a contatto con gli zombi a lungo. Da una vita sostengo che il genere andrebbe rivisto, che i topos sono stagnanti e che bisogna parlare dell'argomento in modo diverso e questa serie è il mio tentativo di farlo davvero, alla Marvel.

Una delle ragioni che mi ha spinto ad accettare è Elsa Bloodstone, che secondo me è una delle eroine più entusiasmanti dell'intero Universo Marvel. In un periodo come questo in cui il fumetto affronta da vicino la parità tra i sessi e l'umorismo nero, è assurdo che non venga usata un po' più spesso.

Infine, l'esca migliore per me è stato l'obbiettivo di poter giocare nel parco della Casa delle Idee e di fare cose molto diverse rispetto al passato e ai miei scorsi fumetti. Una tacca sulla spada della versatilità, diciamo. In X-Men Legacy e in X-Force c'era un tono che molti hanno definito "cerebrale", che a molti sarà piaciuto, ma che innegabilmente era denso, ricco di parole, in qualche modo macchinoso e molto progettuale.

Marvel Zombies 2 CoverCon Zombies, invece, ho l'occasione di concentrarmi sul carattere dei personaggi, sulla loro forza di volontà, sull'eleganza, in qualche modo. Non che sia un fumetto senza cervello, anzi, ma posso lavorare più sul ritmo e sugli spazi che sugli eventi.

Spurrier ha parlato delle regole che regnano nelle Deadlands. Le versioni zombi degli eroi hanno necessità di qualcosa, impossibile dire se sia di origine magica, psichica o virale, e lo saziano nutrendosi classicamente di cervelli, il che occupa ogni loro pensiero. Non basta distruggere il loro cerebro per ucciderli; e una dieta davvero, ma davvero molto ricca potrebbe far sì che alcuni siano in grado di pensare lucidamente. Il che significa che alcuni zombi sono più intelligenti e carismatici di altri.

Spurrier promette un sacco di azione entusiasmante per Elsa Bloodstone, che vedremo fare la dura in molte occasioni, e diverse situazioni grottesche. Ma gli zombi, secondo lui, saranno il tema meno interessante di questa zombi-story, al contrario di quanto accaduto nei cicli precedenti dedicati a questo particolare universo alternativo.

Con questa miniserie voglio essere più subdolo rispetto ai miei predecessori, usare il topos tematico per dire un po' quello che mi pare, per raccontare qualcos'altro di più interessante. Cioè la storia di Elsa. Tutta la vicenda ruota attorno a due desideri insopprimibili, a due missioni vitali. Nel caso dei non morti è nutrirsi di cervelli, nel caso di Elsa è l'indomita volontà di rispettare i suoi legami di famiglia, la sua eredità, l'impegno di sangue che ha preso. Il che le impedisce assolutamente di mollare.

Marvel Zombies 3 CoverLa trovo un personaggio dalle moltissime sfaccettature. Apparsa in storie diversissime tra loro, è sempre riuscita ad essere plausibile in ognuna. Dalle sue avventure alla Buffy all'assurdo di Nextwave, fino alle sue apparizioni più recenti da cacciatrice di mostri molto british. Riesce sempre a risultare interessante, forte, complicata, indomita, vulnerabile. Elsa è un personaggio fottutamente interessante.

Non sa come arrendersi. Ci prova sempre, anche contro l'evidenza. Nasconde la sua vulnerabilità dietro una lingua tagliente da campionessa, quindi quando si mostra davvero a cuore aperto lo fa con una potenza notevole.

Interessante sarà anche la missione di Elsa nelle Deadlands, dove resterà intrappolata quasi per sbaglio. comandante di una delle sezioni dello Shield, la vedremo combattere quotidianamente contro i suoi nemici. Ma uno stupido e imprevedibile incidente la lascerà sola a centinaia di miglia di distanza, nella terra nemica, senza alcun aiuto. Stranamente, la prima persona che incontrerà non sarà uno zombi, ma un bambino terrorizzato e impotente, dalla memoria confusa. Dopo un primo tentativo di tornare allo Scudo, Elsa farà una cosa che un eroe non dovrebbe mai fare: accettare la sconfitta e il fatto che lei e il bimbo non hanno speranze di farcela. Un presupposto interessante e per nulla banale per una storia del genere.

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Fonte: Comic Book Resources

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