Secret Wars, femminilità e stile retrò per Captain Marvel and the Carol Corps
Kelly Sue DeConnick e Kelly Thompson ci raccontano lo stile retrò fantascientifico delle avventure al femminile di Capitan Marvel durante Secret Wars
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Parteciperanno i piloti d'elite (tutte donne) che ha incontrato nei suoi ultimi anni di carriera, da quando ha raccolto il mantello del suo mentore di origine Kree, prendendone il nome, e ha iniziato le sue scorribande per lo spazio.
Andremo su Hala Field, uno dei più piccoli domini di Battleworld, dove regna una società matriarcale priva di uomini e senza personaggi pieni di poteri e paesaggi che paiono usciti dall'inferno.
Consolante, rispetto ad altri territori. Il tutto con un'atmosfera da fantascienza anni Quaranta. Siamo decisamente in una delle zone più pacifiche e serene del Battleworld, quasi un'utopia sci-fi, ma gratteremo presto la superficie per scoprire che non è tutto oro quel che luccica.Carol è ovviamente diversa rispetto a quella che conosciamo, ma il suo punto di forza assoluto, come personaggio, è il fatto di avere una personalità fortissima come donna e come eroina. Le circostanze attorno a lei sono diverse e l'anno influenzata, ma rimane sostanzialmente se stessa. Ha ancora i suoi superpoteri, è ancora un pilota, è ancora un leader e un'eroina. Rimane Carol, ma sotto una prospettiva diversa dalla solita.
La Thompson ha spiegato che i Carol Corps sono sostanzialmente i personaggi femminili che abbiamo visto nello storyarc In Pursuit of Flight, scritto dalla DeConnick: ovvero un eterogeneo gruppo di donne pilota dalla personalità fortemente connotata. Oltre alla talentuosa e ambiziosa Helen, alla modaiola Jerri, alla filosofa e stratega Bee e alla tecnologica e pragmatica Mackie, troviamo il nuovo personaggio di Jolene.
Sono un corpo militare ufficiale al servizio dei potenti di Battleworld, ma operano sostanzialmente in pace, almeno alle condizioni di partenza della serie. Nel fumetto le vedremo cercare di capire che diavolo stia succedendo attorno a loro, in una storia decisamente indipendente dalle altre, ma connessa con alcuni degli eventi fondamentali dell'evento di Secret Wars.
La battaglia più grande di Carol e delle sue compagne non sarà contro i singoli avversari (che non hanno paura di far esplodere per proteggere la loro gente), ma contro l'ignoto.
Si tratta di una ricerca della verità e della consapevolezza. Molte informazioni sono state tenute nascoste a queste eroiche donne e loro non ci stanno. Nel ribellarsi a questa situazione, si sono dipinte un bersaglio bello grosso sulla schiena.
Le due autrici non hanno lesinato complimenti vicendevoli. La DeConnick ha detto che la sua co-autrice ha fatto tutto il vero lavoro duro sulla serie, mentre ha ricevuto lodi dalla sua collega per i suoi successi precedenti e per il modo in cui ha saputo rendere facile la collaborazione. Kelly Sue è l'architetto del plot, delle linee narrative principali, ha elaborato il contesto emozionale della serie e i suoi punti di svolta. La Thompson ha invece rifinito i particolari, sceneggiato gli eventi e i dialoghi elaborando la trama nell'intreccio della serie.
Una componente importante della mini è anche il contributo di David Lopez, disegnatore della serie regolare di Capitan Marvel che ha saputo, secondo le due sceneggiatrici, reinventare perfettamente il proprio tratto e adattarsi allo stile da fantascienza retrò che la serie richiedeva. Un plauso particolare è stato riservato dalle due alla resa visiva delle navi da combattimento dei Carol Corps, che risultano in parte vecchi jet da guerra e in parte astronavi futuribili.
Fonte: Comic Book Resources