Secret Wars #2, la recensione
Abbiamo recensito per voi Secret Wars #2, nuovo capitolo della miniserie evento firmata da Jonathan Hickman ed Esad Ribic
Finalmente, dunque, ci è stato rivelato chi è l'artefice dietro la nascita di questo nuovo mondo, così simile a quello pre-esistente, eppure, allo stesso tempo, diametralmente opposto. Al culmine della gestione di Jonathan Hickman delle testate Avengers e New Avengers abbiamo scoperto infatti come dietro al nome di Rabum Alal, onnipotente entità pandimensionale, non vi fosse altri che Victor Von Doom, il quale è riuscito a impedire la fine di tutte le cose e a plasmare il creato secondo la sua volontà.
Come se non bastasse, un'inattesa scoperta viene fatta dai componenti della Fondazione, ente scientifico dell'impero: nel sottosuolo di Utopolis, infatti, viene rinvenuto un misterioso reperto, risalente a un'epoca precedente alla nascita di Battleworld. Inutile nasconderlo, qualcosa, o meglio qualcuno, del vecchio Universo Marvel è sopravvissuto alla fine di tutte le cose.
Gli elementi narrativi, i personaggi e i luoghi che iniziamo a incontrare su questo nuovo Battleworld sono qualcosa di davvero affascinante, cosa che spinge a volerne sapere sempre di più. La grande immaginazione dello sceneggiatore, che di certo non scopriamo qui per la prima volta, gli permette di essere un affidabilissimo costruttore di mondi misteriosi e particolari. La storia si dipana in maniera fluida e coerente, senza buchi narrativi, e dando vita a sottotrame che saranno esplorate nel prosieguo di Secret Wars e delle molteplici miniserie satelliti di prossima uscita. Non si possono non riscontrare, inoltre, i diversi riferimenti a una della saghe fantasy più famose e apprezzabili degli ultimi tempi, Game of Thrones: al lettore il compito di scovarli.
Alla parte grafica, a costo di doverci ripetere, troviamo uno degli artisti più talentuosi del panorama fumettistico internazionale, Esad Ribic, il quale conferma quanto di buono visto nel primo numero, disegnando tavole ricche di emozione e vita, una più bella dell'altra. La cura del particolare, il grande realismo anatomico, l'espressività dei volti dei personaggi fanno sì che Secret Wars sia una storia visivamente maestosa.
Se il buongiorno si vede dal mattino, possiamo dire che questo è uno dei giorni più belli per gli appassionati di fumetto supereroistico. Di certo, è ancora troppo presto per sentenziare la bontà qualitativa di Secret Wars in termini assoluti ma certamente stiamo avendo la possibilità di leggere qualcosa di realmente innovativo e originale, una boccata di aria fresca in un mondo narrativo a volte troppo stereotipato.