Naruto vol. 1: Naruto Uzumaki, la recensione

Dopo francesi, americani e italiani, tocca ai giapponesi: La Gazzetta dello Sport in collaborazione con Panini Comics, porta in edicola Naruto

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Dopo francesi, americani e italiani, tocca ai giapponesi: La Gazzetta dello Sport in collaborazione con Panini Comics questa settimana ha lanciato in edicola Naruto. Sono passati quasi quindici anni da quando la casa editrice modenese portò in Italia l'opera di Masashi Kishimoto, uscito in patria per Shueisha nel 1999. Fu un successo sterminato nello spazio e nel tempo, declinato e trasposto nelle più svariate maniere, dal cinema al merchandising milionario. Un totale di 700 episodi e 72 tankobon sono stati raccolti in un'innumerevole serie di ristampe, ma questa iniziativa editoriale ci offre l'occasione di rileggerlo, oppure di conoscerlo, a pochi mesi dalla fine dell'intera saga.

L'elemento dominante del manga a tre lustri di distanza è ancora la sua freschezza narrativa e grafica che ha conquistato intere generazioni. Le più mature, magari già di genitori, si immedesimeranno ora più con il maestro Iruka che con il suo indisciplinato studente, ma resteranno ugualmente rapiti dalla lettura.

Naruto Uzumaki è un adolescente, orfano, nato e cresciuto nel Villaggio della Foglia. Il suo carattere combattivo, burlone e irriverente è dovuto alla sua infanzia vissuta in isolamento, senza una guida o un punto di riferimento. Il suo sogno è quello non solo di diventare un ninja ma di venire ricordato come il più grande di tutti gli hokage, i maestri, capi della comunità.

Il volume omonimo riunisce i primi sette capitoli pubblicati originariamente su Shonen Jump. Viene introdotta la scuola per aspiranti ninja, fino all'incontro con il jonin (titolo di combattente esperto) Kakashi, che ha il compito di formare insieme al protagonista anche lo schivo e altezzoso Sasuke e la bella e irrisarcibile Sakura.

Il meccanismo delle trame è lineare ma di assoluto effetto. La scenografia è estremamente moderna e vivace, il tratto esplosivo. L'essenza delle gioie e dei dolori giovanili, l'amore non corrisposto, la paura di fallire e deludere gli adulti, la spensieratezza e la voglia di vivere ed esplorare la vita, tipiche di quegli anni, sono raccontate con incredibile spontaneità.

Kishimoto cattura il suo pubblico catapultandolo in un mondo fantastico come la Terra di Mezzo de Il Signore degli Anelli o la Hogwarts di Harry Potter, ma come in questi capolavori è solo una metafora della realtà, uno specchio nel quale riflettere l'essenza dell'animo umano.

Per questo Naruto è un evergreen o, diciamolo meglio, chiaramente un classico. Ci siamo stupiti a riscoprirlo. Farete altrettanto voi, sfogliandolo la prima o l'ennesima volta.

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