Dylan Dog 345: Gli spiriti custodi, la recensione

Gli Spiriti Custodi è una storia insolita di Dylan Dog, a partire dalla deliziosa copertina di Angelo Stano in stile Famiglia Addams

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Gli spiriti custodi è una storia insolita di Dylan Dog, a partire dalla deliziosa copertina di Angelo Stano, in stile Famiglia Addams.

L'ambientazione stessa del racconto ricorda molto la sinistra casa in cui abitano Gomez e Morticia insieme alla strampalata schiera di parenti e domestici. Rock Manor in questo caso però è la residenza di una delle più illustri casate dell’aristocrazia inglese.

I suoi antenati più bizzarri infestano come fantasmi la magione ora abitata dalla giovane Teresa e dal marito, Salvo Solanca, di origini italiane, dedito al gioco e alle donne.

Questi suoi dispendiosi vizi lo hanno pericolosamente indebitato con un boss della mala russa di cui ha pure sedotto la compagna. Su di lui pende una condanna a morte che la moglie vuole a tutti i costi scongiurare non perché ancora innamoratane, ma per ottenere un divorzio e liberare ufficialmente se stessa e tutta la casata da un personaggio assai ingombrante.

Il protagonista viene interpellato in quanto esperto di manifestazioni ultramondane che si riveleranno fondamentali nello svolgimento e nella soluzione della vicenda. Ci sarà anche un breve spazio per l'ispettore Carpenter e la sua assistente Ranya, sempre più in sintonia con Dylan e l'argomento delle sue indagini.

È senza dubbio un soggetto divertente in cui l'horror funge solo da sfondo per una black comedy ben congegnata da un veterano come Luigi Mignacco e impreziosita dal tratto elegante e incisivo di Sergio Gerasi. La trama leggera e coinvolgente è sorretta da un'ottima sceneggiatura e da un'eccellente performance grafica dell'artista milanese.

Questo Dylan Dog 345 è un altro albo che si inserisce nella scia innovativa varata dalla nuova gestione di Roberto Recchioni che ci aveva avvertito sarebbe accaduto di tutto sulle future pagine dell'Indagatore dell'Incubo.

Dal rilancio 2.0 la testata sta sciorinando una vasta offerta di soluzioni narrative che possono, com'è lecito, non accontentare tutti, ma che stanno dimostrando un'estrema vitalità della rinata creatura di Tiziano Sclavi.

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