BadChronicles: Il maestro dei maestri, Will Eisner

Dopo Andrea Pazienza continuiamo lungo questa ideale Walk of Fame della Nona Arte con un maestro, anzi il maestro dei maestri: Will Eisner

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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La scorsa settimana abbiamo ripercorso con i tempi e gli spazi che ci sono concessi per una rubrica come questa, un talento assoluto del fumetto italiano e internazionale: Andrea Pazienza. Sembra giusto continuare lungo questa ideale Walk of Fame intitolata alla Nona Arte, con un maestro, anzi il maestro dei maestri: Will Eisner.

William Erwin Eisner nasce a Brooklyn, New York, il 6 marzo 1917. Tutta la vita sarà votata alla sua più grande passione, fino alla morte, giunta il 3 gennaio del 2005. Inizia ad amare il disegno grazie al padre, pittore e scenografo per il teatro della sua comunità Yiddish. Terminate le superiori si improvvisa aiutante del genitore e comincia a lavorare come grafico e pubblicitario per il New York American, mentre si fa strada l'amore per il fumetto. Siamo negli anni '30, presto la rivista Action Comics avrebbe decretato l'inizio della Golden Age, ricordate?

Fiutando le potenzialità di successo e sviluppo del nuovo mezzo, fonda insieme a Jerry Iger una piccola società specializzata nel realizzare strisce per i grandi editori, dopo aver esordito come autore nel 1936, sulla rivista Wow! What a Magazine. Fino al 1939 lo studio fornisce vario materiale al mercato in ascesa. Per la Fiction House nasce Sheena, Queen of the Jungle, la prima eroina a conquistarsi una testata propria dopo l'esordio negli States su Jumbo Comics #1 (1938), anticipando di qualche anno Wonder Woman (1941). Per la Fox Feature Syndicate (che lancerà Blue Beetle di Charles Nicholas Wojtkoski nel 1939) arriva il primo supereroe di Eisner, The Flame, su Wonderworld Comics #3 (1939), che lo vede ai testi mentre le illustrazioni sono di Lou Fine. Nel '39 è la volta di Doll Man (antesignano di Atom e Ant-Man, con il potere di rimpicciolirsi,) su Feature Comics #27 della Quality Comics, il cui universo verrà trasferito in quello della DC Comics con l'acquisizione della maggior parte dei personaggi, quali Blackhawk (1941) ancora di Eisner, Chuck Cuidera e Bob Powell.

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A soli 23 anni è un già un nome nell'industria del settore, ma il successo definitivo giunge con The Spirit. Appare il 2 giugno 1940 sul supplemento domenicale di The Herald Tribune e Will Eisner dimostra in quest'occasione di essere non solo un grande artista ma un lungimirante imprenditore. Con la Register and Tribune Syndacate si accorda non senza problemi, per rimanere proprietario dei diritti del suo investigatore mascherato. È in sostanza l'invenzione del concetto di creator-owned. Come sappiamo è una formula contrattuale che si affermerà molto più avanti ed esploderà a livello mainstream con la Image. Nel momento di massimo splendore The Spirit soltanto negli Stati Uniti conterà 5 milioni di lettori, pubblicato contemporaneamente come inserto dai 20 maggiori quotidiani nazionali. Il suo artefice vi si dedicherà fino al 1952 e l'intera produzione sarà ristampata ne Gli Archivi di Spirit. L'opera è un perfetto mix di raffinatezza e intrattenimento, dove sono la qualità del soggetto e della sceneggiatura a far risaltare il protagonista. È una fonte di ispirazione anche per i colleghi del cinema, come Orson Welles e William Friedkin; quest'ultimo ammetterà la paternità della sequenza dell'inseguimento in metropolitana nel Il braccio violento della legge (1971), che valse alla pellicola uno dei 5 premi oscar.

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Nel 1972 Eisner lascia l'attività professionale, rivolgendosi alla didattica e alla divulgazione. Libero da esigenze e vincoli commerciali sente però il bisogno di impegnarsi su elaborati più maturi con elementi esistenziali dal risvolto religioso e morale. Nel 1978 esce per la Baronet Press Contratto con Dio. È l'ennesima, fortunata intuizione. Ufficialmente è considerato l'avvento della graphic novel, termine che Eisner utilizza per definire le sue nuove esigenze autoriali:

Attualmente non cerco di esplorare i mezzi espressivi del fumetto, che viceversa sacrifico a favore della storia, della narrazione. A differenza di quando facevo Spirit, dove ero più attento all'aspetto tecnico.

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Sono in realtà quattro racconti ambientati nel Bronx della Grande Depressione, dove emergono le radici ebraiche nel brano che dà il titolo alla raccolta, la lotta per la sopravvivenza ne Il Super e Il cantante di strada e i ricordi personali e il rapporto con la famiglia in Cookalein. Gli stessi temi vengono approfonditi nei lavori successivi, tra cui ricordiamo l'autobiografico Verso la tempesta (1991), il filosofico La forza della vita (1988), i realistici e crudi affreschi urbani de Il palazzo (1987), Dropsie Avenue (1995), Gente Invisibile (1993) e il pluripremiato Le regole del gioco (2003). Sono stati tutti pubblicati in Italia da Einaudi, Punto Zero, Fandango e Kappa Edizioni ma nel nostro paese non conosciamo ancora adeguatamente l'importanza e il peso di un nome che continuamente sentiamo ogni estate, al San Diego Comi-Con, quando parliamo dei riconoscimenti più importanti del circuito, i Will Eisner Comic Industry Awards, a lui dedicati nel 1988. Il suo esempio e la sua figura riescono a mettere d'accordo ogni big di quest'ambiente:

È molto semplice, non c'è nessuno come Will Eisner. - Alan Moore

Will Eisner è il cuore e la mente del fumetto americano. - Scott McCloud

Eisner è il migliore: ce la suona ancora a tutti. - Frank Miller

Will Eisner fine

Alla prossima.

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